Ritorno in Valle Strona per visitare una delle sue vallette laterali meno frequentate, la Valle di Nagarone, e poi un traverso a quote di poco inferiori ai 2000 m. che, superando il Passo della Magna e il Passo del Crac, scende a Campello Monti.
Un percorso che passa da alpeggi da tempo abbandonati, ai pascoli in quota che ormai sono stati in gran parte sostituiti da distese di rododendri e ontanelli; un giro panoramico, ma non in questa occasione con la presenza di nuvole basse che limitavano la visibilità, solo dopo l'Alpe Fornale qualche intermittente schiarita ha permesso di apprezzare maggiormente il percorso che si stava seguendo (e anche di avere qualche sicurezza in più per l'orientamento...), se sarà possibile, varrà certamente la pena tornare in zona in una giornata limpida...
Con Stella e Francesco saliamo in Valle Strona fino alla Piana di Forno 1087 m. (poche possibilità di parcheggio), si entra nel villaggio, e oltre le case inferiori si trova un sentiero che scende sulla sinistra verso il Torrente Strona che si traversa sul caratteristico ponte un po' malmesso... i due grossi cavi superiori offrono sicurezza alla struttura, ma le assicelle in legno dove si cammina sono ormai datate, e al centro sono anche inclinate; se bagnate, come in questa occasione, sono scivolose e perciò il passaggio richiede attenzione... (sempre meglio transitare uno per volta...).
Superato il ponte si segue il sentiero che entra nella valle lungo il suo versante sinistro idrografico, si giunge a un bivio, il sentierino sulla sinistra traversa il Rio di Nagarone e risale il versante opposto (poco dopo il rio si vede un piccolo balmo dove si conservava il formaggio, e quella che resta della porticina...), in seguito si trovano i ruderi ormai imboscati dell'Alpe Nagarone ca 1200 m.
Ritornati sul percorso iniziale, si continua la salita nel bosco (in questo tratto la traccia non è molto evidente), e in breve si giunge ai ruderi dell'Alpe Orlo 1269 m. (qui su un masso si vede uno scolorito segno di vernice bianco-rossa, che fa capire che un tempo il sentiero era stato segnalato, in verità è l'unico che abbiamo visto...).
Il percorso prosegue con un traverso in salita, la lieve traccia è comunque sempre visibile e sono presenti tagli che aiutano per l'orientamento, salendo il bosco si fa più rado, ma in questa occasione la visibilità era limitata a una ventina di metri...
Si traversa a circa 1480 m. il rio che scende dal versante del Passo della Magna, continuando ci si porta sopra una piccola dorsale che poi si risale per un tratto prima di proseguire sulla sinistra (qui le mappe segnano un sentiero per Sughetto (Soghetto o Soglietto su altre mappe...), ma non abbiamo visto una traccia che poteva far pensare a un sentiero...), risalendo ancora si arriva ad un primo rudere e poi alla baita dell'Alpe Fornale 1723 m.
Poco dopo l'arrivo a Fornale, finalmente arriva anche qualche parziale schiarita che aiuta a far capire dove ci si trova... (a volte anche la presenza delle nebbie può essere interessante e rendere suggestivi certi percorsi, ma non era però questo il caso, visto l'ambiente così "selvatico"...).
Sopra la baita si prosegue lungo la traccia che sale di fianco allo sperone roccioso [foto 22] che protegge l'Alpe Fornale dalle slavine arrivando a un bivio, a sinistra si sale verso la Bocchetta di Serra (intravista durante le schiarite lungo la cresta soprastante), seguiamo invece la labile traccia sulla destra (tagli) che risale portandosi sulla dorsale sopra lo sperone roccioso (questo dovrebbe essere un buon punto panoramico...); qui la traccia si perde, comunque si risale la dorsale tra la vegetazione e alcune giavine, e poi si traversa sulla destra (nord-est) dove si ritrovano i tagli segnavia.
Traversando a fianco delle roccette si giunge a una bocchetta su una crestina secondaria che permette di accedere al versante che scende all'Alpe Sughetto; si traversa tra gli ontanelli, poi la traccia si perde nuovamente, a questo punto abbiamo traversato sulla destra verso le giavine e i prati in direzione della cresta dove si trova il Passo della Magna [foto 29].
Si sale verso le balze erbose sulla sinistra trovando un tratto con catene che conduce al Passo della Magna 1920 m. sulla crestina si incontra il cartello della "Via delle Creste" della Valle Strona (vedi anche questa pagina), si scende seguendo un lungo tratto attrezzato con catene che permette di superare un pendio molto ripido di roccia e vegetazione che richiede attenzione (in particolare in condizioni come quelle trovate in questa occasione, con terreno bagnato e catene scivolose...).
Terminate le catene si scende sul prato e si traversa con percorso libero verso ovest arrivando in vista del sentiero che supera un canalino e continua in direzione dei pascoli dell'Alpe La Balma (che si vede più in basso); traversando ancora si incrocia il sentiero segnalato che sale al Passo dei Rossi e al Monte Capio, qui si può anche scendere verso l'Alpe Pennino Grande e a Campello Monti, ma disponendo di tempo conviene senz'altro proseguire la traversata.
Si sale lungo il sentiero segnalato fino a un bivio (cartelli), si segue la traccia sulla destra che con un bel traverso raggiunge lo stretto intaglio del Passo del Crac 1962 m. (il cui toponimo deriva da un cognome presente in Valle Strona, la stessa origine vale per la Massa dei Sesiani...); il sentiero traversa ancora verso la bella dorsalina erbosa dell'Alpe Penninetto 1702 m. poi si scende sulla sinistra verso l'Alpe del Vecchio 1465 m. incrociando il sentiero che scende dalla Bocchetta di Rimella.
In breve si scende a Campello Monti 1305 m. per ritornare alla Piana di Forno si può seguire la vecchia strada della valle (vedi questa pagina), oppure (percorso più sbrigativo), scendere lungo la stradina asfaltata.
Tempo per questo giro, circa 7 ore.
Difficoltà EE/EEA - Settembre 2016
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