Un percorso "alternativo" per raggiungere la cima del Mottarone; sul versante che guarda verso la piana di Fondotoce e la bassa Ossola, oltre che dalla zona di Gravellona Toce (vedi questa pagina), si può salire anche dalla valletta che si trova alle spalle della località Cantonaccio, sulla strada tra Feriolo e Gravellona.
Si tratta della
Val Frassino (toponimo riportato solo sulla cartina
IGM), qui sale anche una stradina di accesso alle cave di granito del
Monte Camoscio (attività che sono ben visibili guardando da quelle parti mentre si transita sul fondovalle...), il ben noto
granito rosa di
Baveno.
Giungendo in zona in auto, per il ritorno si può scendere lungo il sentiero segnalato verso
Gravellona, a pochi km dal punto di partenza, usando invece i mezzi pubblici (come in questa occasione), il percorso si allungo un poco.
Partendo dalla stazione FS di
Verbania Fondotoce, si può seguire la pista ciclabile (comoda, anche se a volte si cammina a pochi metri dal traffico...) che, passata la rotonda, prosegue verso il fiume
Toce che si supera sul ponte a lato della trafficata strada che arriva da
Feriolo, subito dopo il ponte si prende sulla destra
Via Piano Grande che attraversa tutto il largo pianoro uscendo sulla
SS33 che si deve purtroppo percorrere per un tratto prima di raggiungere il
Cantonaccio (poco prima si passa vicino alla Chiesetta della
Madonna della Scarpia), circa 1 ora dalla stazione FS...
Dal
Cantonaccio si segue la stradina che si dirige verso l'entrata della
Val Frassino, si passa presso le due colonne in granito rosa [foto
12], e si sale lungo il versante destro idrografico per portarsi in quota, proseguendo sul fianco del
Monte Camoscio si entra nella valle, poi superato un rio laterale, si vede a un tornante, sulla destra, una traccia che traversa quasi in piano nel bosco (questo versante è franoso e instabile...), e si raggiunge il largo alveo del torrente a circa 470 m.
Durante la prima parte del percorso, in verità, la vista degli sbancamenti per l'estrazione del granito, l'elettrodotto che traversa la zona ed anche il panorama sui capannoni del fondovalle, rendono la visita in questa zona non molto invitante...
Poi però, superato il traliccio dell'elettrodotto, la valletta si rivela per quel che è, un luogo tranquillo e appartato, e anche un diverso panorama si apre verso i
Corni di Nibbio, il
Pedum e le altre cime della
Valgrande...
Si passa sul versante opposto del torrente dove si trova una saltuaria traccia (ometti e qualche taglio) che risale rimanendo poco distante dal sassoso torrente, e si arriva all'
Alpe Occhiabella ca. 650 m.
Dall'alpe si può anche uscire verso la dorsale Monte Crocino - Monte Zughero, in questa occasione ho risalito direttamente il pendio (a tratti molto ripido) sopra l'alpeggio verso il
Costone dell'Agnella che si raggiunge dopo aver incrociato il sentiero segnalato che da
Gravellona traversa verso l'
Alpe Nuovo.
Seguendo sempre la dorsale si raggiunge il sentiero che sale da
Baveno, località raggiunta poi in discesa in questa occasione, passando prima dal panoramico
Monte Zughero, dove si ha la vista migliore verso il
Lago Maggiore.
Tempo per la salita (dal Cantonaccio), circa 4 ore e mezza.
Aprile 2015 - Difficoltà
EE
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