Cresti - Crup - Ovesca - Cà d'Mater - Cà d'Minetti - Selve - Sasso - Progno - Vallemiola - Il Boscà - Il Formino - Zasca - Valin Bianch - Varchignoli - Cresti.
Con Fiorenzo partiamo da Cresti (sede comunale) 512 m. dove naturalmente il sole arriva più tardi, dopo una visita al piccolo Oratorio della B. V. Annunziata e S. Carlo, costruito a partire dal 1614, si raggiunge il percorso della vecchia mulattiera che sale a Croppo (Crup) intersecando la strada asfaltata e si arriva a Ovesca e Cà d'Mater, mentre nelle borgate erano in corso i "lavori" per gli addobbi natalizi.
Traversiamo verso ovest lungo la stradina che termina a Cà d'Minetti (Case Minetti), nucleo in
parte abbandonato e dall'aspetto più "antico", qui la
mulattiera scende verso l'interessante borgata di Selve ormai quasi completamente abbandonata, e girando tra le costruzioni in parte pericolanti, si può capire che un tempo era certamente una borgata importante e florida.
Risaliamo a Cà d'Minetti e poi da Sasso saliamo in direzione della Chiesa
Parrocchiale dei SS. Giovanni Battista e Carlo e dell'alto campanile (45 metri), la cui costruzione ebbe inizio intorno al 1760; dalla panoramica Piazza Enrico Minacci saliamo a visitare la corposa e interessante borgata di Progno che richiede del tempo per una visita un poco più accurata; poi ritorniamo alla piazza e seguiamo le indicazioni per Vallemiola passando prima dal mulino, raggiungendo i ponti sul Torrente Brevettola.
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Traversato il ponte pedonale sul Brevettola, saliamo verso Vallemiola andando prima a visitare il nucleo inferiore dove si trova un torchio e un forno, alcune costruzioni sono state ristrutturate e i prati
circostanti appaiono curati; traversiamo verso nord-est superando il (piccolo...) Rivo Grande raggiungendo le Cascine Nuove (toponimo riportato sulla Rabbini, come altri di questa zona), dalle baite traversiamo ancora in direzione dell'Oratorio che si vede tra gli alberi, ma rimanendo più bassi, poi raggiunta la dorsalina che sale alla Chiesetta, si scende per alcune decine di metri fino al dosso dove si trovano i ruderi de Il Boscà, piccolo nucleo abbandonato da molto tempo.
Risaliamo all'Oratorio (ora sconsacrato) della SS. Trinità, e
proseguendo la salita si giunge al nucleo de Il Formino, qui da segnalare le belle decorazioni (in voga ai tempi...), di una casa, foto 28 e 29, e il piccolo lavatoio; traversiamo quindi al nucleo principale di Vallemiola (dove arriva il sentiero ufficiale da Montescheno), incontrando prima il lavatoio, poi il forno e il piccolo e ben curato Oratorio della Madonna delle Grazie; di fronte, è sempre piacevole e interessante ammirare il notevole lavatoio "scolpito" nella roccia, dove è stato ricavato anche l'incavo dove un tempo ci si inginocchiava...
Saliamo tra le case per vedere il torchio (in condizioni leggermente peggiori rispetto a quello nel nucleo sottostante), e
poi, seguendo il percorso segnalato, traversiamo verso nord passando presso una baita isolata e dalla sorgente chiamata Poz dul Canul.
Il sentiero traversa ancora fino a raggiungere la zona favorevole per traversare i due rami del Rivo Vallemiola; la zona è abbastanza disagevole per la fitta vegetazione, e naturalmente richiede attenzione in presenza di ghiaccio, dopo il secondo rialetto si risale un breve tratto sulla roccia dove sono state ricavate delle tacche poggiapiedi.
Il sentiero che prosegue, anche se segnalato dai classici segni di vernice bianco-rosso (comunque non sempre evidenti e in alcuni tratti piuttosto radi), non è sempre evidente e appare poco frequentato; si risale a una baita isolata e poi, superato un canalino, si risale al rudere di foto 77 e 78; qui una traccia evidente traversa ancora verso un altro rudere, ma il percorso segnalato (bisogna cercare i radi segni di vernice sugli alberi), scende lungo la costa verso il rudere inferiore (foto 79), poi continua in discesa traversando nel contempo verso sud-est.
Dopo un tratto dall'orientamento "incerto" si esce su terreno aperto e panoramico nella zona della Zasca raggiungendo la
piccola costruzione di un acquedotto (in precedenza, a tratti si incrociava il relativo tubo...), poi la traccia diventa più evidente con anche tratti costruiti e si arriva nella zona di Varchignoli dove eravamo passati in un giro precedente (Link), qui si scende verso Cresti con percorso interessante tra i terrazzamenti, lungo alcune scalinate dove si trovano le tipiche lastre di roccia "bucate" (i palanghèr), che facevano da supporto per i pali di legno (in questa zona i fori sono di dimensioni maggiori dell'usuale, e sono con foro passante a differenza dei palanghèr più comuni "a tenaglia" costruite in due pezzi, più semplici da realizzare e più antiche).
Si passa dalla località Varginitt dove si può ammirare l'interessante camera sottofascia a esedra (foto 95), che fa parte dell'area megalitica di Varchignoli.
Si sbuca sulla strada asfaltata della Valle Antrona (poco più a monte dell'edificio abbandonato della vecchia Osteria Alpina), di fronte al lavatoio il percorso escursionistico scende a traversare sul ponte pedonale il Torrente Brevettola e infine risale a Cresti.
Tempo per il giro descritto, circa 5 ore e mezza.
Difficoltà T/E - Dicembre 2019.
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