Una visita al versante tra il Pian della Rossa e la Val Buscagna, traversando sotto il Monte Croce e il Pizzo Bandiera; una escursione il cui obiettivo principale è l'Alpe La Rossa (che ancora non avevo visitato), ma era anche l'occasione per salire al panoramico Monte Croce 2331 m. e poi traversare lungo il percorso chiamato Via dei Camosci (ul Sénter dal Craf).
Nota : da informazioni avute in loco, il percorso della Via dei Camosci è "chiuso" causa frana (anche se non mi pare ci sia un divieto "ufficiale"...), e a parte un breve tratto in cui sono caduti alcuni massi sul sentiero, non si sono viste altre frane degne di questo nome; inizialmente il sentiero è evidente e si trovano ometti e vecchi segni di vernice, poi in seguito la traccia a tratti scompare e dopo il canale (ul Valun), l'orientamento è incerto (alla fine, è preferibile percorrerlo in senso contrario, salendo dall'Alpe Buscagna inferiore).
Con Fiorenzo saliamo al Devero (era da un po' di tempo che non si veniva qui e notiamo che per il parcheggio a pagamento (attualmente 6 euro), si sono modernizzati,
non è più presente "l'umano" per la riscossione, ma alla sbarra si deve ritirare il biglietto col quale si pagherà poi al ritorno presso la cassa automatica, come nei parcheggi cittadini...).
Traversando sulla piana, si vede in alto sulla sinistra il versante da raggiungere e traversare, ci portiamo a Cantone in una tranquilla giornata infrasettimanale di fine settembre in cui si vede poca gente al Devero (anche per le previsioni non certo ottimali), e saliamo verso il Pian della Rossa 2051 m. lungo il frequentato sentiero H15.
Giunti a un primo bivio (ometto) si lascia il sentiero principale per proseguire sulla sinistra superando poi un primo riale, in seguito si trova un secondo bivio poco evidente e si
continua sempre sulla sinistra lungo la poco evidente traccia (segnavia 44, si trovano vecchi segni di vernice e ometti), e si sale ai falsopiani superiori, alla base del versante est del Monte Croce, e qui, visto che il meteo, dopo qualche accenno di pioggia, appare in miglioramento, decidiamo di salire alla cima.
Si sale senza difficoltà lungo il pendio est dove vediamo in alto, un nutrito gruppo di camosci (che ritroveremo poi sul versante opposto...); se ci si tiene sulla sinistra presso la cresta, si può ammirare un bel panorama sulla piana sottostante, e si giunge sul Monte Croce 2331 m. dove la cresta continua verso il Pizzo Bandiera (più in alto, domina il massiccio Cervandone).
Guardando in basso verso sud-est si vede il versante che traverseremo in seguito, scendiamo portandoci all'Alpe La Rossa 2130 m. (ul Baitin d'la Rossa), dove si trova un masso con alcune interessanti incisioni; fino a qui è una escursione tranquilla e senza particolari difficoltà, naturalmente preferibile in una giornata limpida, visto il bel panorama visibile da questa zona (in questa zona appartata, fuori dai frequentati sentieri del Devero, pare quasi di cogliere un poco dell'atmosfera dei tempi passati, quando probabilmente gli alpinisti di un tempo facevano sosta o pernottamento in questo alpeggio prima di salire alle cime soprastanti...).
Dall'Alpe La Rossa si traversa verso sud-ovest, inizialmente il percorso è abbastanza evidente (si trovano ancora ometti e segni di vernice), si nota che il sentierino è usato anche dagli animali, giunti nella zona del pascolo chiamato Panighiaròl ca. 2150 m. la traccia più evidente scende verso un piccolo pianoro con una giavina da dove sembra possibile (non verificato), scendere (sembra possibile anche guardando poi al ritorno dalla piana del Devero), infatti il gruppo di camosci visti salendo al Monte Croce, che abbiamo ritrovato qui, stavano appunto scendendo....
Risalendo il pendio si ritrova la traccia del sentiero (chiamato ul Sénter dal Craf), che porta a traversare il profondo canale successivo (ul Valun), superato il quale il percorso diventa incerto, la fitta vegetazione (ontanelli,
arbusti vari ed erba), nasconde il percorso del sentiero che dovrebbe continuare a traversare senza salire troppo; ma in questa occasione, attirati da una traccia di animali che in seguito è scomparsa, saliamo direttamente il ripido pendio che porta su una dorsale panoramica raggiunta poco sopra i 2200 m. da dove si vede il versante della Val Buscagna (sulla foto 43 si vede, in alto a destra, il pendio erboso risalito).
Troviamo un passaggio sulla crestina che permette di scendere verso sud lungo un pendio a tratti molto ripido (questa è la zona di ul Cröt ad San Bartulumè) ma senza particolari difficoltà, poi poggiando gradualmente sulla destra, in basso ritroviamo la traccia (segni di vernice gialla) del sentiero che evidentemente traversava più in basso, credo perciò che sia preferibile percorrerlo in senso contrario, salendo da Buscagna.
Si scende passando alla base di una paretina rocciosa (buon riferimento se si sale da Buscagna), e poi senza problemi si arriva sul tranquillo pianoro dell'Alpe Buscagna inferiore 1941 m.
Dopo una pausa, visto che l'orario era favorevole (dato il giro
relativamente breve), continuiamo in direzione del Lago Nero 1974 m. (che personalmente non avevo ancora visto), in questa occasione l'acqua era relativamente bassa, ma rimane comunque un luogo piacevole da visitare.
Ritorno alla piana del Devero lungo il marcato sentiero che passa da Misanco (Mizanch), ammirando la cascata del Rio di Buscagna (sempre bella anche con poca acqua), e ritorniamo al parcheggio che intanto si era riempito, dove anche le mucche iniziavano a smobilitare...
Tempo per questo giro, circa 6 ore incluse soste e divagazioni.
Settembre 2019. Difficoltà E/EE
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