Una tranquilla e piacevole escursione da Rimella in Val Mastallone, con l'obiettivo di raggiungere la rinomata e frequentata cima del Monte Capio (poi una volta in loco, abbiamo "divagato" anche verso la Cima di Cevia e la Cima di Rondo...), in una giornata meteorologicamente poco favorevole con limitata visibilità (alla fine, poco prima di tornare a San Gottardo, iniziava a piovigginare...), ma è stato comunque un giro interessante e meritevole...
Con Daniela partiamo dal parcheggio posto a qualche centinaio di metri da San Gottardo (Rund) 1329 m. saliamo tra le case passando presso la Chiesa omonima (che al ritorno troveremo aperta perchè proprio in questa giornata si celebrava la festa di San Gottardo e San Giorgio), raggiungiamo le indicazioni del sentiero 550 che sale tra i prati dove la ripresa vegetativa si faceva notare, passiamo da alcune belle baite ristrutturate per poi iniziare un lungo traverso che passa da alcuni alpeggi, Alpe Wan 1470 m. Alpe Werch 1525 m. Alpe Ratte 1690 m. Alpe Sinanecca 1748 m. (qui sale il percorso 549 per il Capio che raggiunge la dorsale verso la cima lungo il canalino attrezzato con catene).
Continuiamo lungo il sentiero 550 che traversa alcuni riali e raggiunge il tratto più interessante di questa prima parte del percorso, il cosiddetto "Passo Brutto" una cengia attrezzata (dove però buona parte delle catene sono a terra perchè gli
ancoraggi risultano divelti), in buone condizioni, come in questa occasione, in realtà non ci sono problemi e il traverso risulta anche
interessante...
Più avanti inizia una ripida salita dove la traccia non è sempre visibile (ma sono presenti i classici segni di vernice) e si raggiunge la dorsale sud-ovest del Capio alla Bonda Piatta 1930 m.
Saliamo l'erbosa dorsale dove è presente una traccia di sentiero che permette di salire senza difficoltà alla caratteristica cima "bifida" del Monte Capio 2172 m. (fino a qui dalla partenza, circa 3 ore), le due sommità, ognuna col proprio libro di vetta, sono collegate da una crestina rocciosa che richiede attenzione (anche per la presenza di un cavo metallico col quale c'è il rischio di inciampare...); qui non ci soffermiamo anche perchè la visibilità è pessima e torniamo alla sottostante Bonda Piatta mentre decidiamo di proseguire verso le altre due facili cime presenti su questa dorsale in direzione sud-ovest.
Dalla bocchetta saliamo alla slanciata Cima di Cevia 1962 m. in circa 15 minuti (sulla sommità una bella fioritura di Noccaea...), la cresta che prosegue verso la più massiccia Cima di Rondo presenta un salto di roccia che aggiriamo scendendo poche decine di metri sul versante sud per poi traversare alla base delle rocce sul pendio erboso ripido che richiede comunque attenzione, e poi
scendiamo ritornando alla crestina che porta alla Bocchetta di Cevia 1881 m. dalla quale, in poco più di una decina di minuti, saliamo alla Cima di Rondo 1980 m.
Ritornati velocemente alla Bocchetta di Cevia (perchè intanto il meteo mostrava segni di ulteriore peggioramento), seguiamo per il ritorno il sentiero 552 che rispetto al 550 appare meno frequentato, ma in ogni caso non presenta problemi, basta cercare i segni di vernice; scendiamo con percorso vario al bel pianoro dell'Alpe Cevia 1652 m. qui una pausa al riparo dal venticello umido e fastidioso, e riprendiamo la discesa che, con percorso tortuoso, scende ai sottostanti torrenti che formano l'Enderwasser, anche qui, come in altre aree raggiunte durante questa escursione, una bella fioritura, in particolare Genziane e Potentille...
Un'ultima risalita e arriviamo al poggio dell'Alpe Rondecca 1565 m. posta in bella posizione panoramica (non abbiamo apprezzato questo aspetto in questa occasione, in ogni caso, guardare i panorami non è certo lo scopo principale di queste escursioni...), in seguito ci affacciamo sull'ultima parte del percorso che porta alle frazioni, un ambiente piuttosto piacevole con la presenza anche del nuovo "verde" dei non molti alberi presenti, si vedono di fronte, San Giorgio e San Gottardo.
Scendiamo al passaggio dei due torrentelli (l'acqua è presente anche grazie alle recenti piogge) e poi arriviamo alla frazione San Giorgio (Under du Varch) 1410 m. dove naturalmente, come al solito, andiamo alla ricerca di qualche particolare meritevole, interessante il piccolo Oratorio dedicato a San Giorgio, con all'interno le vecchie panche.. (osservando l'affresco sulla facciata esterna, viene naturale provare un poco di solidarietà per il povero drago che fa sempre una brutta fine...); infine l'ultima discesa sotto una pioggerella che però non causava alcun fastidio, torniamo a San Gottardo dove facciamo in tempo a entrare per una visita nella Chiesetta omonima prima che le pie donne del paese provvedano alla sua chiusura (aperta in questa occasione per la locale ricorrenza).
Per questo giro, circa 7 ore incluse soste e divagazioni.
Lungo la strada del ritorno, facciamo una breve sosta presso il Santuario della Madonna del Rumore, il cui curioso nome (uno dei numerosi e a volte strani toponimi usati per queste Chiesette dedicate alla Madonna, incontrati durante varie escursioni), deriva dal fatto che è situato proprio alla confluenza dei torrenti Landwasser e Enderwasser il cui fragore, in caso di piene, deve essere notevole...
Maggio 2023 - Difficoltà E/EE
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