Dopo la visita alla Cima Massero del novembre 2022 (Link) con Daniela torniamo a Fervento per una escursione che si è rivelata piuttosto piacevole e varia, in una bella giornata di fine inverno con temperature piacevoli ma trovando anche, sui versanti nord, la neve in condizioni ottime per camminare senza la necessità di usare i ramponi.
Partiamo da Fervento 794 m. seguendo il percorso del sentiero 382 (come sempre, vedi sull'ottimo sito del CAI Varallo: Link), raggiunto Fervento di sopra si potrebbe salire diritto lungo la stradina, ma naturalmente vale la pena salire a sinistra tra le case per vedere la bella Cappelletta; la seguente mulattiera porta a una costa dove sono presenti due Cappelle, poi si traversa passando dalla isolata grande baita di Darè d' sul' Or, raggiungendo poi la base di una parete di roccia scura dove (se e quando c'è acqua), scende una cascata.
Risaliamo sbucando presso le baite dell'Alpe Cuccia 917 m. (qui, guardando in alto, si vedeva la zona del Siunal già al sole), continuando il percorso arriviamo su terreno aperto, ai prati della dorsale dell'Alpe Pisse circa 1100 m. dove il panorama si apre in particolare sul versante opposto con la cresta innevata che sale alla Cima Sajunchè, mentre in direzione opposta la cresta della Cima Massero e i dirupati contrafforti del Castello.
Dalla baita superiore dell'Alpe Pisse il sentiero segnalato traversa verso ovest (mentre una traccia non segnalata continua a salire lungo la costa per poi traversare verso l'Alpe Pianaccia); passato un canalino troviamo dei ruderi e poi sbuchiamo sui prati dell'Alpe Becco 1174 m. dopo una breve pausa ammirando il panorama circostante seguiamo i segni di vernice sui massi che portano al limite dei prati presso una
costruzione vicino alla parete, qui il sentiero traversa salendo sulla sinistra nella faggeta fino a una breve cengia panoramica un poco esposta, in seguito il sentiero traversa sul fianco del versante per poi continuare la salita con percorso vario e piacevole.
Più in alto, dopo un tratto nel classico ambiente con faggi e rocce, sbuchiamo su un pianoro in parte innevato raggiungendo poi i ruderi dell'Alpe Le Teste 1427 m. (dove verso ovest, si nota l'interessante e impervia Munca che ammireremo poi meglio durante la discesa verso Rimasco); da Le Teste il sentiero segnalato traversa in discesa il versante, però notando che la sommità del Siunal non è lontana, sia come quota che come distanza, naturalmente andiamo a vedere se c'è la possibilità di salire direttamente l'impervio versante in buona parte roccioso.
Traversiamo sulla destra (est) seguendo una vaga traccia di animali, notiamo anche un muretto che fa pensare alla presenza di un vecchio sentiero, continuiamo a traversare in salita fino a trovare un versante dove si intuisce un possibile percorso che possa permettere di superare le rocce presenti, questo è il tratto più ripido, ma il terreno era in buone condizioni (non era gelato) e arriviamo alla più tranquilla zona superiore dove, traversando in salita verso sinistra troviamo un ultimo ostacolo roccioso, si notano delle vecchie cordine un pò sfilacciate (e anche un vecchio cavo di ferro ormai arrugginito e inservibile), però l'attenzione era già stata attirata salendo, da una bella cengia rocciosa sulla destra che permette di raggiungere la zona sommitale (sulla cengia occorre solo attenzione per la presenza di fogliame scivoloso...), e arriviamo così sulla sommità del Siunal 1492 m.
Una doverosa pausa panoramica sul Siunal, dove si nota
una incisione di non facile interpretazione vicino al classico simbolo dell'IGM (simbolo in "formato ridotto"... in verità è la prima volta che ne trovo uno così piccolo); nei pressi naturalmente non si può non notare la parte terminale dei vecchi impianti di risalita dismessi nel 2011... ma alzando lo sguardo si può invece ammirare l'imponente e dirupata cima del Castello (che avevamo raggiunto, sempre con Daniela, nel febbraio 2022 : Link).
Come previsto, sul versante nord del Siunal troviamo la neve che in questa occasione si trovava proprio nelle condizioni ideali per scendere camminando senza dover usare i ramponi ma nel contempo anche senza sprofondare (una discesa molto piacevole su un manto bianco immacolato, a parte qualche traccia di animali...); scendendo direttamente il versante passiamo da una prima baita sulla sinistra, per poi continuare verso il rudere visibile in basso sulla destra da dove traversando verso il bosco raggiungiamo il percorso segnalato del sentiero 370 che scende a Rimasco.
Arriviamo alle baite ancora in buono stato dell'Alpe Campo 1386 m. dove facciamo la "pausa pranzo" visto che qui siamo al sole e la giornata si è fatta più fresca; seguendo il percorso segnalato scendiamo in breve all'Alpe Pianali 1360 m. (qui arriva anche il sentiero 382 che avevamo percorso in salita fino a Le Teste), proseguendo la discesa nel bosco arriviamo a Pian della Ratta e all'impianto della monorotaia del "fun bob" (un altro modo di "vivere" la montagna... vedi questo : Link).
Scendiamo più o meno nei pressi della sinuosa monorotaia arrivando così a Rimasco 906 m. col suo laghetto parzialmente coperto da un sottile strato di ghiaccio in fase di scioglimento, e dedichiamo un poco di tempo alla visita del paese cercando come al solito qualche particolare interessante.
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