Dopo parecchi mesi dall'ultima visita, ritorno in Valle Anzasca per cercare di portare a termine almeno uno dei numerosi progetti rimasti in sospeso ormai da troppo tempo... sull'interessante versante a valle dell'Alpe Colla e di Cortenero (alpeggi ben conosciuti e frequentati), qui era rimasta ancora una zona da visitare, La Sponda... il caratteristico versante esposto a sud-est che scende dall'Alpe Colla verso la zona di Prequartera e Ceppo Morelli, "tranquillo" nella parte alta ma che poi si complica in basso, tra canali e fasce rocciose tra le quali non è agevole capire gli eventuali punti deboli; il toponimo in verità è presente solo sulla "storica" carta Siegfried (Link), mappa la cui accuratezza non è sempre del tutto affidabile, ma il nome La Sponda, la presenza di un vecchio sentiero e di un alpetto, mi erano stati confermati da un anziano e cortese signore incontrato al Morghen durante le visite all'interessante e piacevole zona di Lavanchetto (vedi questa pagina).
Dal versante opposto della Valle Anzasca avevo ripreso varie immagini di questa zona (a esempio l'immagine sottostante), cercando di capire quale poteva essere il percorso, ma non era facile comprendere dove si potesse passare nella complicata e impervia zona inferiore, guardando da lontano si vedevano alcune fasce trasversali con vegetazione che salivano traversando la zona rocciosa, che parevano essere le possibilità di salita da quel versante.
In questa occasione, la carta svizzera CNS del 1963 è risultata utile per l'individuazione della fascia boscosa di salita (quella sopra il primo tratto roccioso), mentre riguardo al sentiero riportato sulla mappa, non è risultato corrispondente a quello trovato in questo giro; una traccia più o meno evidente è spesso presente e si trovano anche tagli e segni di vernice...
Grazie a Davide Rainelli per le informazioni sulla zona in oggetto, in particolare per il nome del Balmil...
1 : Partenza poco dopo Ceppo Morelli presso l'imbocco della galleria di Mont Rubi inaugurata nel 2017 (Link), galleria realizzata dopo la frana dell'autunno 2000 (che ha solo sfiorato la zona interessata dal giro in programma, Link : PDF1 PDF2); qui fermata autobus di linea, se si arriva in auto si può parcheggiare a Ceppo Morelli o a Borgone, a seconda di dove si intende scendere al ritorno, presso l'imbocco della galleria (dove non ci sono parcheggi) una scalinata sale a Prequartera 827 m.
A Prequartera pare non ci siano più residenti fissi per tutto l'anno come un tempo quando era comune autonomo, poi successivamente fu accorpato con Borgone nel 1866 formando così il Comune di Ceppo Morelli (che comprende anche le frazioni di Campioli, Mondelli, Canfinello e Croppo); dopo una breve visita al piccolo villaggio salgo a monte delle case dove, nel bosco, si trova una labile traccia di sentiero (segni di vernice gialla) che risale il versante poggiando un poco sulla destra verso il vicino torrente che però non si raggiunge, in seguito si trova un bivio ed è l'occasione per fare una breve deviazione traversando sulla destra, salendo così verso le costruzioni del Ronco 1027 m. ( : gpx ) situate in una zona caratterizzata dalla presenza di enormi massi.
Tornato al bivio riprendo la salita che risulta piuttosto faticosa a causa del terreno sempre piuttosto ripido, e si raggiunge la fascia rocciosa che si mantiene sulla sinistra, la quale fa anche da "guida" per la salita (alla fine il percorso è obbligato), si giunge alla sommità del pendio/canale (foto 26) dove si prosegue sulla destra, qui si trova anche una traccia che traversa a sinistra (con gli stessi segni di vernice gialla) fino a una dorsalina dove la traccia sembra scomparire... (può essere che ci sia un altro percorso per giungere in questa zona, ma è solo una ipotesi), traversando sulla destra si raggiunge una giavina dove si trovano alcuni scalini del vecchio sentiero e iniziano le prime aperture panoramiche, in particolare verso la dirimpettaia Val Tignaga.
Continuando la salita avendo sempre a fianco la paretina rocciosa, si sbuca su un poggio dove si trova il rudere di un piccolo alpetto a 1374 m. (di cui sarebbe interessante conoscere il nome...) costruito nell'unico luogo che offre un poco di protezione dalle slavine, nelle vicinanze si trova anche una balma; a ovest si vede il versante di salita mentre a est una parete verticale si alza dalle balze sottostanti, il luogo è piacevole e panoramico, a sud scende un pendio dove ai tempi era presente un piccolo pascolo, ma un'altra zona adatta a questo scopo e più comoda, si troverà in seguito più in alto.
Si prosegue la salita trovando altri gradini del vecchio sentiero e si esce nei pressi di uno sperone roccioso "aereo" e panoramico da dove all'apparenza non sembrerebbe possibile proseguire, invece un bel sentiero traversa su una cengia il versante roccioso sul cui fianco il Rio Colla precipita in uno stretto e buio canalino roccioso, un passaggio obbligato come questo era previsto, considerando la complessa morfologia della zona...
Più avanti, su terreno più tranquillo, si arriva al guado del Rio Colla a 1494 m. dove si vedono i muretti del vecchio sentiero, passato sull'altra sponda i segni di vernice cambiano colore (una sorta di rosa/fucsia), e si raggiunge una dorsalina dove si trovano le pietre di un focolare, questi erano probabilmente i pascoli più "importanti" dell'alpetto incontrato più in basso, in zona era
anche disponibile l'indispensabile acqua; risalita per un tratto la dorsale, il percorso poi prosegue il traverso verso est (la vernice cambia nuovamente colore, ora è rossa...) e si arriva nella zona sottostante Saleri dove i segnali portano a scendere, presumibilmente per collegarsi col Sentiero dei Canali (verificato poi al ritorno), risalita la dorsale si arriva ai ruderi di Saleri 1662 m. (già
visitati in un bel giro precedente, quello al Balm Zura : Link).
A questo punto ritorno nuovamente verso la zona del Rio Colla traversando verso ovest, il riferimento sono le rocce scure visibili in alto (foto 55), si traversa senza particolari problemi rimanendo piuttosto al di sotto della zona rocciosa, l'intenzione era controllare l'eventuale presenza di qualche rudere su un pianoro a ovest del Rio Colla, pianoro visibile sulle immagini raccolte in
passato osservando la zona da lontano, ma di questi ruderi non ho trovato traccia (anche se il luogo appare comodo, è una zona probabilmente soggetta a slavine...), e poi volevo vedere se erano presenti tracce del sentiero riportato sulla carta svizzera che saliva alla Colla da qui, ma anche di questo nessuna evidenza certa... però alla fine questa divagazione è stata comunque "remunerativa", avendo trovato un alpetto non previsto, costruito al riparo di una roccia a 1728 m. nei pressi del torrente, chiamato Balmil...
L'aspetto dei muri rimasti fa capire che si tratta di una costruzione piuttosto datata, si nota una sorta di trave ancora sorretto alla roccia che serviva come supporto per una copertura; il luogo è molto piacevole, con il vicino rio che scivola dolcemente sul suo letto roccioso... traversato il Rio Colla risalgo il versante opposto per un tratto rimanendo non lontano dal torrente, poi più in alto risalgo sulla sinistra il ripido pendio (foto 70) che porta alla dorsale, comunque il percorso non è obbligato, si può anche continuare
a salire nelle vicinanze del rio.
Raggiunta la dorsale che sale all'Alpe Colla, ci si affaccia sulla Val Mondelli e l'alta Valle Anzasca, più avanti vengo accolto da un grosso Cuculo col suo canto di benvenuto (ma forse lui intendeva comunicare qualcos'altro...), e infine si arriva alla Cappella dell'Alpe Colla 2001 m. (fino a qui, da Prequartera, circa 4 ore).
Cuculo presso l'Alpe Colla...
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Tempo per questo giro, circa 6 ore e mezza.
Difficoltà EE Maggio 2021
(In questo primo giro era "mancata" la visita all'Alpe La Sponda e naturalmente era d'obbligo tornare per completare la zona... vedi più in basso nella pagina; riguardo al Sentiero dei Canali da segnalare la presenza a Borgone, di un murale dove inizia il sentiero segnalato, vedi l'ultima foto della galleria riguardante l'Alpe La Sponda, murale in un certo senso emblematico perchè ben rappresenta i ruoli e i compiti assegnati ai tempi, dove la donna è quella che porta il peso maggiore sulla spalle, dovendo lavorare spesso più dell'uomo, avendo anche la famiglia a cui accudire...).
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Cascata del Rio Cortenero...
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