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Tra le Frazioni di Baceno...

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  Baceno - Cuggine - Osso - Croveo - Beola - Graglia - Uresso - Baceno.



 

 Una tranquilla e piacevole camminata tra alcune delle frazioni di Baceno, un giro adatto al periodo invernale quando comunque il sole riesce a illuminare (e riscaldare...), alcune zone di questo percorso.

Cappella...

 Come per altri percorsi simili (a esempio gli interessanti giri fatti in precedenza tra i paesi della Valle Antigorio), bisogna dedicare del tempo girando tra le case per cercare qualche particolare interessante, storico, religioso, ma non solo... limitarsi a seguire i percorsi segnalati senza soffermarsi, avrebbe poco senso...

 

 Per un giro come questo non è certo il caso di descrivere dettagliatamente il percorso; basta munirsi di una cartina (a esempio quella relativa alla Val Divedro della Geo4Map), sono presenti cartelli indicatori e naturalmente si possono sempre chiedere informazioni ai gentili abitanti del luogo...

 

 Partiamo (con Fiorenzo) da Baceno (parcheggio di fronte alla Banca Pop. di Novara), seguendo la via sottostante (cartello indicatore), ma naturalmente ci sono altri possibili percorsi per traversare tra le case di Baceno, cercando qualche particolare interessante...

befana...

 Seguendo Via Rivera si scende a traversare sul ponte il Torrente Devero per poi salire alle frazioni Uresso o Graglia, in questa occasione ci portiamo invece verso via S. Antonio che rimane sul versante sinistro orografico del torrente e che porta verso la frazione abbandonata di Cuggine preceduta da una Cappella.

 Cuggine è un piccolo borgo abbandonato ormai da decenni, un tempo aveva una certa rilevanza per il fatto che si trovava sul percorso dove transitava il commercio tra Italia e l'Europa passando dal Devero e dalla Bocchetta d'Arbola; percorso che poi perse importanza dopo l'apertura della via del Sempione.

 A Cuggine, villaggio che si pensa sia stato costruito tra il 13esimo e il 17esimo secolo, si notano le massicce e squadrate pietre utilizzate per la costruzione delle baite, ma soprattutto colpiscono i bassorilievi visibili presso una casa ormai diroccata (e che è destinata inevitabilmente a crollare del tutto); un raro (o forse unico) esempio di sculture di carattere non religioso in queste zone.

 Naturalmente in questi casi si possono fare diverse ipotesi sul loro significato, noi ci limitiamo ad ammirare queste notevoli testimonianze del passato; ritornando in zona dopo una precedente visita fatta a marzo 201, notiamo che anche qui sono passati a imbrattare con della vernice... anche per questa ragione credo che la casa che è rimasta in migliori condizioni, ora sia chiusa con relativi cartelli di divieto (in precedenza era aperta).

 Poco più avanti, oltre il gruppo di baite, si trova un interessante mulino nel quale si vede una "ruota" datata 1776; osservando anche la parte inferiore si può ben comprendere il funzionamento dello stesso, l'acqua scorreva sotto al locale con le macine e faceva girare il mulino il cui movimento veniva trasmesso da ingranaggi in legno (unti con sugna per lubrificarli e proteggerli dall'acqua), al piano superiore passando da due fori, vedi foto 38 e 39; nel locale si vede anche una tramoggia utilizzata per far scendere i cereali da macinare sulle macine.

 Da notare anche la cura con cui era stata costruita la baita che ospita il mulino, vedi a esempio la modanatura dell'architrave in sasso...


    Link su Cuggine :

   I Racconti del Viandante

 
 Comune di Baceno

 

(Alcune immagini risalgono al marzo 2017)
immagini ↑→  




 Dopo la visita a Cuggine proseguiamo lungo la stradina che porta al torrente, si prosegue sulla destra sul sentiero che sale alla strada asfaltata che si segue per un tratto fino all'inizio della frazione Beola; si scende sulla sinistra presso una Cappelletta (cartelli), e si arriva al Ponte della Baulina, da dove si può avere una prima suggestiva visione del profondo solco scavato nei secoli dal Torrente Devero.

 Sulla sinistra traversa la mulattiera per Graglia (che percorreremo al ritorno), continuiamo invece nella direzione opposta salendo all'antica Croveo, un piccolo gruppo di baite dove si trova una Cappelletta di epoca meno recente rispetto alle altre che si incontrano lungo il percorso.


Link alla cartina ↓
mappa
 Si continua verso il Ponte di Osso dove si ammirano le note Marmitte di Croveo, qui vale la pena (prima di traversare verso Croveo), di proseguire verso la frazione Osso dove, poco prima di arrivare, sul largo pianoro si trovano numerose carrozze ferroviarie (che dovrebbero essere le Carrozze di 2a classe con corridoio laterale Tipo 1921 Bz 30 433)...

 Sono arrivate qui a Osso nel 1966 grazie all'interessamento dell'allora Ministro dei Trasporti Scalfaro, che ha contribuito al progetto dei Frati Cappuccini di creare un villaggio per il soggiorno estivo dei ragazzi; carrozze giunte qui con qualche difficoltà logistica, considerando lo stato delle strade e dei mezzi dell'epoca.

 Alla minuscola frazione di Osso si può ammirare in particolare, la bella casa ora ristrutturata che un tempo era sede della Pretura (come ci ha informati una gentile signora del luogo); vedendo le poche case presenti, la cosa può sembrare strana, ma bisogna considerare che un tempo qui passava uno dei percorsi principali (in particolare per il commercio), tra l'Italia e la Svizzera (e di conseguenza, l'Europa).

 Ritornati al Ponte di Osso, saliamo per una breve (e parziale) visita a Croveo.

 La frazione di Croveo, conosciuta per il Prete viperaio Don Ruscetta, e anche per le passate persecuzioni alle cosiddette streghe (che ora si cerca di "rivalutare" anche in chiave turistica), è un piacevole e interessante paese posto lungo la trafficata strada per il Devero.

 Giunti tra le prime case, un fortunoso incontro con Davide, che ci invita al suo laboratorio dove, tra la vista di alcuni interessanti oggetti del tempo passato, ci mostra come realizza le sue creazioni in legno utilizzando attrezzi realizzati in parte anche con materiale di recupero; in particolare una panca dove si può lavorare il legno tenendolo in una sorta di morsa manovrata col piede, un attrezzo qui chiamato "l'asin" (l'asino, nel senso che con questo si può fare di tutto...); attrezzo usato e costruito in diversi modi a seconda della lavorazione da eseguire, e presente in altre regioni, dalla zona del Lago di Como: la Càvera, all'estremo nord-est, nella regione friulana della Lusevera (dove si parla un dialetto Sloveno) : la Makenja.

al lavoro...
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(si aprirà una nuova finestra)

 Numerosi sono i particolari interessanti presenti, di cui abbiamo visto solo una parte in questa occasione; molto evidente la presenza "religiosa" con varie Cappelle e la bella Chiesa Parrocchiale dominata dal campanile costruito su una roccia, intorno al 1600 la comunità di Croveo chiese al Vescovo di potersi costituire come Parrocchia autonoma, ma non fu possibile a causa della forte avversione dei Curati di Baceno (da cui dipendeva), i quali temevano di perdere parte delle entrate finanziarie...

 Girando tra le strette viuzze del paese, veniamo attirati dalle numerose indicazioni per il torchio, ma il locale in cui si trova è chiuso... allora, dopo il saluto a una delle locali streghe, scendiamo alla sottostante frazione Beola dove
traversiamo al Ponte della Baulina già visitato in precedenza.

    Link :

Le streghe di Croveo e Baceno

immagini ↑→  




 Passato il Ponte della Baulina seguiamo le indicazioni (cartello), per Graglia (dopo una breve deviazione verso il Mulino sul Rio Ghendola, ma anche la baita che lo ospita è chiusa...); la mulattiera sale al pianoro soprastante e poi traversa verso sud scendendo così alle frazioni Graglia e Uresso.
Acqua Minerale Uresso
 Camminando sulla strada verso Uresso, passiamo accanto a una lunga recinzione, oltre la quale si vede un grosso complesso che pare abbandonato... chiedendo informazioni a Uresso, veniamo a sapere che si tratta dello stabilimento per la produzione dell'Acqua Minerale Uresso, produzione iniziata nel 1959 e terminata nel 1980.

 Link :

Acqua Minerale Uresso

L' Industria delle Acque Minerali


 (Questo mi fa ricordare che il nome lo avevo già letto su due bicchieri ritrovati in un alpe durante un giro in Valle Antigorio... : link).

 Ora si vedono solo alcune pecore che pascolano nei prati a fianco dello stabilimento, e che perlomeno possono abbeverarsi alla sorgente dell'acqua minerale non più sfruttata...

 

 Dopo la visita alle frazioni Graglia e Uresso, con i relativi Oratori di S. Carlo Borromeo e della Madonna della Neve, scendiamo al pianoro sottostante e, traversato nuovamente il Torrente Devero sul ponte, torniamo a Baceno


 Tempo per questo giro, circa 4 ore e mezza, incluse soste e divagazioni. Difficoltà T/E

   Dicembre 2017
immagini ↑→  




vista verso il Pizzo di Pioda...

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