Dopo le precedenti due traversate del canale del Rio Buca della Valle, da Crota a Grefa e viceversa (link1 e link2), ritorniamo in zona per un altro percorso che traversa il canale (o meglio, i canali, visto che il versante è abbastanza "variegato"), del Rio Buca della Valle, questa volta tra Curtet e Pianezza Grande.
La montagna di Migiandone (e anche il tratto che prosegue sul territorio di Anzola), dall'aspetto piuttosto "repulsivo" anche per molti escursionisti, presenta invece (per chi sa apprezzarli), diversi motivi di interesse, vedi le altre pagine relative alle escursioni in questa zona... bisogna comunque precisare che buona parte dell'escursione si svolge nel territorio del Comune di Anzola, di cui anche il Curtet fa parte.
Durante il giro c'è stata in verità qualche incertezza (e di conseguenza diverso tempo dedicato a varie "divagazioni"...), dovuta al fatto che dal Curtet traversano due sentieri, quello che prosegue in discesa al torrente (che pensavamo fosse quello "giusto" per traversare il versante), e un altro che traversa invece in salita giungendo al canale a una quota superiore (sentiero già seguito in una precedente visita nella quale non si era vista la continuazione del percorso a causa della presenza di piante cadute, ma soprattutto per il fatto che non erano presenti i segni di vernice rossa che
segnalano il percorso, segni messi in tempi successivi).
Con Andrea partiamo dall'Oratorio della Madonna della Balma presso Vadi (Migiandone) 215 m. e seguendo la stradina che prosegue verso monte sulla destra, poi si supera il piccolo Rial Ciucchi e si sale alla costruzione soprastante, la Balmacia; il sentierino da seguire sale sulla costa posta a destra (ovest, qualche segno rosso che probabilmente è relativo al "sentiero di servizio" verso i tralicci dell'elettrodotto della zona) e raggiunge la costruzione dell'Alp d'la Marianna 364 m. nei pressi le due belle balme dove veniva conservato il latte, una delle quali conserva ancora il travetto di legno quale architrave sull'entrata (qui ai tempi, in verità non troppo remoti, saliva Marianna Vadi, la Jana, 1883 + 1970; una volta i soprannomi erano una consuetudine ben radicata, ed è con quelli che le persone erano conosciute, come ad esempio il Toni Matt dell'Alpet del Toni che si trova poco lontano da qui (Antonio Merio 1883 + 1958).
Dall'Alp d'la Marianna saliamo verso ovest raggiungendo il sentiero "ufficiale" che sale al Curtet, verso i 570 m. si trova un bivio (già notato naturalmente durante le precedenti visite), un evidente sentiero ben mantenuto traversa verso il canale del Rial
la Buca d'la Val, che decidiamo di seguire, si tratta del percorso che porta alla presa d'acqua (più avanti lungo il percorso si vede il tubo, un poco più a valle), un percorso interessante che per un tratto traversa su una cengia panoramica, e infine giunge al torrente.
Superato il rio a monte della costruzione dell'acquedotto si sale il versante opposto dove si trovano tracce della presenza di un vecchio sentiero che porta a una sorta di pianoro (lungo muretto) con alcuni grossi arbul di castagno, segno che ai tempi certamente questo versante era frequentato; in questa zona dedichiamo del tempo a cercare una
eventuale possibilità di traversare verso il versante di Anzola, ma non troviamo segni evidenti di un possibile percorso (l'interesse era naturalmente trovare tracce di un vecchio sentiero, altrimenti si poteva anche provare a
continuare con percorso libero e con difficoltà probabilmente elevate).
Allora torniamo al torrente e traversiamo nel punto migliore (sopra un salto presso un enorme masso, foto 31), che è proprio quello in cui giunge il sentiero che avevamo visto (passando nella zona di Curtet) durante le precedenti visite, salendo la traccia poi diventa ben evidente (in pratica una buona mulattiera), e si trovano alcuni resti di muretti costruiti presso un canalino secondario, probabilmente erano una sorgente e gli abbeveratoi per il bestiame, poco più avanti si arriva a Curtet 682m. (dove non era disponibile l'acqua, e questa spiega il buon sentiero appena percorso).
A questo punto era chiaro che lo scopo di questo bel sentiero era solamente arrivare all'acqua... decidiamo allora (in particolare Andrea, che voleva fare un ultimo tentativo), di ritornare al Rio Buca della Valle per cercare di raggiungere l'agognato sentiero, e dopo altri tentativi infruttuosi saliamo nei pressi del torrente, poi dopo un tratto tra i massi si arriva su un pendio più tranquillo dove troviamo i recenti segni di vernice rossa del sentiero "giusto".
I segni di vernice sono utili nei tratti in cui la traccia quasi scompare e il percorso, in assenza di indicazioni, sarebbe più incerto, la traversata è piacevole e interessante, con alcuni bei tratti su cenge rocciose che permettono di superare questo complicato versante; si trova un canalino da risalire con una (scivolosa) cordina di ferro, e poi altri tratti
attrezzati col cavo coassiale (che avevamo già trovato ad esempio lungo il sentiero che sale al Curtet...), superato l'ultimo canale si traversa verso la tranquilla zona di Pianezza Grande 970 m. dove giungiamo in tempo per gli ultimi minuti di sole.
Discesa ad Anzola per il sentiero usuale e poi il traverso obbligato sulla (gelida...) piana Ossolana per tornare a Migiandone.
Tempo per questo giro, circa 8 ore (naturalmente incluse le varie divagazioni...).
Percorso impegnativo - Gennaio 2020
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