Un progetto da tempo in programma e lungamente "studiato" osservando e fotografando la zona da diverse prospettive (vedi le prime 5 foto della galleria), cercando di capire quale poteva essere il percorso corretto... la Cresta dei Coltelli in Val Mastallone è uno di quegli itinerari impegnativi noti solo alla gente del posto e che pochi hanno percorso, uno di questi è Germano Vittoni che per ben due volte in gioventù aveva disceso questo complicato versante, e a lui vanno i doverosi ringraziamenti, oltre che per le informazioni anche per averci in un certo senso "stimolato" a tentare questo giro che presentava diverse incognite, certamente una delle escursioni più significative e "soddisfacenti" fatte fino ad ora in Valsesia...
Con Andrea e Dario partiamo dal Ponte delle Due Acque in Val Mastallone (poche le possibilità di parcheggio in zona) seguendo inizialmente per un breve tratto la strada per Rimella, oltre la repulsiva parete che si vede sulla destra (foto 7) saliva il vecchio sentiero per la Luvera che a tratti è ancora presente e visibile, saliamo a tornanti il versante passando presso il Croso della Luvera che però non si attraversa, più in alto si continua sulla destra giungendo in breve all'Alpe Luvera dove si trovano i ruderi della stalla e di un'altra piccola costruzione, nei pressi una bella balma usata dagli alpigiani fino al periodo intorno al 1960.
Dai ruderi si sale il versante e più in alto ci si dirige verso la selletta sulla sinistra, per tutto il percorso di questo versante si incontrano numerosi muretti paravalanghe tuttora in
ottime condizioni, e giunti alla selletta troviamo un sedime circolare che era una "trappola" per i lupi, come ci hanno raccontato, l'esca era solitamente una gallina già malata o in condizioni non buone...
Dalla selletta traversiamo il successivo versante raggiungendo un poggio da dove, sempre lungo tracce di passaggio degli animali, continuiamo in discesa fino a dove si può traversare per entrare nel primo canalino nel quale poco dopo si deve salire una paretina con erba sulla sinistra (foto 24), continuiamo lungo questo panoramico canalino, ripido ma senza particolari difficoltà che sale a una selletta che però non raggiungiamo; è giusto segnalare che fino alla selletta soprastante eravamo già passati in precedenza durante un giro "esplorativo" e naturalmente questo ha facilitato il percorso fino a qui, evitando di perdere tempo nel cercare i giusti passaggi...
Poco prima di raggiungere la selletta lasciamo il canalino per salire sulla destra il pendio molto ripido con erba e radi alberelli che porta a un intaglio della crestina con a fianco (sulla destra) una cimetta panoramica (vedi la foto 2), intaglio che permette di accedere al successivo canale, una breve sosta panoramica sulla cimetta da dove si vede bene il secondo canalino da risalire, l'ambiente è suggestivo e molto "selvatico"... con l'incognita dell'accesso iniziale che scopriremo tra poco.
Tornati all'intaglio si scende traversando sulla sinistra trovando una cengia che permette di raggiungere un traverso in buona parte erboso e molto ripido che permette di accedere (con molta attenzione...) al canale, poco più in basso si vede che siamo proprio sopra a un salto del canale, e questo conferma che abbiamo seguito il percorso corretto per poter continuare.
Dopo un primo risalto da superare sulla sinistra, la salita del secondo canalino non presenta particolari difficoltà anche nel tratto superiore che si presenta più "roccioso" e anche bagnato in questa occasione, più in alto l'ambiente si apre e il percorso diventa meno lineare, non dobbiamo comunque salire alla cresta ma cercare il passaggio fondamentale che traversa sul fianco e permette di accedere al versante nord; notiamo sulla sinistra una selletta con vegetazione che poteva essere adatta, e dopo avere dato una occhiata più in alto scendiamo a questa selletta da dove si può traversare a un successivo piccolo colletto, e qui si comprende che siamo sul giusto percorso.
Si traversa in salita il ripido versante che in pratica è una sorta di larga cengia inclinata tra le pareti rocciose a monte e i precipizi a valle, e arriviamo a un altro passaggio obbligato, un intaglio a fianco di un grosso spuntone roccioso (foto 76/79), questa zona rappresentava la maggiore incognita guardando le immagini raccolte fotografando questo versante nord... l'intaglio non presenta particolari difficoltà, ma mettiamo comunque la corda per maggiore sicurezza utilizzando un provvidenziale masso incastrato.
Dopo l'intaglio il percorso prosegue salendo ripidamente il versante (sempre utili e rassicuranti le saltuarie tracce di passaggio degli animali) e arriviamo alla zona di foto 84 dove si vedono tre possibili vie per continuare, decidiamo per la rampa posta più a sinistra (foto 85) che si rivela la scelta corretta, e dopo un ultimo tratto molto ripido su terreno in parte instabile, con presenza di alberelli che da una parte sono di aiuto, ma dall'altra costringono a passaggi scomodi dove i rami possono intralciare il passaggio con lo zaino, infine si sbuca finalmente sulla Cresta dei Coltelli.
Il primo tratto presenta qualche difficoltà perchè, pur essendo
inizialmente in piano è abbastanza affilato, poi si scende a un successivo intaglio dal quale inizia il tratto più ripido dove però sono presenti vari appoggi (solo l'uscita di questo primo tratto è più
impegnativa, qui una roccia permette di mettere eventualmente una corda), in seguito il percorso è relativamente tranquillo senza particolari problemi; il versante che
scende a destra sul canale di Giavina lunga risulta piuttosto impressionante... mentre quello opposto sul Rio dell'Incino sembra più tranquillo, ma solo per il fatto che dalla cresta non si vede la roccia strapiombante che invece spicca guardando da lontano il versante nord...
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