Una breve visita alla zona del vallone della Comba di Frasso, il rio che scende dalla cresta tra il Monte Ventolaro e la Cima Voccani e giunge a valle vicino a Scopello, una escursione resa più interessante, nella prima parte, dalla presenza della neve (in questa occasione in condizioni ideali per l'uso dei ramponi).
In inverno una visita in queste zone è consigliabile appunto solo con buone condizioni della neve e naturalmente quando le slavine sono già scese...
Link: Comune di Scopello
Con Daniela partiamo da Scopello (qualche possibilità di parcheggio sulla destra
all'inizio del paese, dove si trova il cartello in legno di benvenuto), seguiamo la
strada che sale tra le case, poi a una curva si trovano i cartelli segnaletici relativi al percorso 231 (31) che porta alla Cascina Topini 725 m. (dove sulla destra (est), arriva una mulattiera che percorreremo al ritorno).
Si continua giungendo alla recinzione di filo spinato che delimita il terreno dell'Alpe Strusa 800 m. e si arriva a un primo pianoro dove
si trova l'Alpe Dezata 996 m. poi un buon tratto nella faggeta porta ai prati panoramici dell'Alpe Selle nelle vicinanze del motto del Sasso della Croce 1112 m. (la Croce però non l'abbiamo trovata...).
Da Villabella si continua seguendo il percorso 232 (32) che rientra poi nella faggeta e raggiunge l'Alpe I Teragn ca. 1250 m. e infine
si arriva ai vasti prati (suggestivi in questa occasione, con la neve che gradualmente è
illuminata dal sole), dell'Alpe Casarolo 1323 m.
Il sentiero prosegue rientrando nel bosco e traversando lungamente in leggera salita il versante che scende dalla cresta del soprastante Monte Castello; si passano un paio di vecchie slavine (all'ombra, nel bosco, la neve gelata richiede l'uso dei ramponi), a un bivio si continua lungo il percorso 231 (31) (mentre sulla sinistra il 232 sale all'Alpe Castello), e infine si arriva alla panoramica Alpe della Sella di Bedino 1535 m.
Guardando verso nord si vede la testata del vallone della Comba di Frasso con al centro l'Alpe Balma in Mezzo, ma non avendo molto tempo a disposizione ritorniamo seguendo il percorso più "diretto" lungo il sentiero che scende ripido sul versante est della Sella di Bedino (questo tratto è ripido, in questa occasione le condizioni della neve erano ottimali, altrimenti il percorso richiede attenzione e vale la pena seguirlo in inverno, appunto solo se in buone condizioni...).
Si traversa sul fianco del versante raggiungendo il versante sotto al primo salto roccioso della Sella di Bedino (in questa occasione al sole), scendiamo la dorsale per poi ritornare all'ombra sulla sinistra arrivando così al canale della Comba di Frasso che in questo punto era abbastanza "livellato" dalla vecchia slavina (con la neve e il ghiaccio, l'ambiente era comunque affascinante...).
Traversato il rio, sull'opposto versante si torna al sole, e qui la neve naturalmente non è più presente, si scende tranquillamente lungo il sentiero/mulattiera che più in basso traversa il bel versante sotto la Testa di Frasso (mentre sul versante opposto si vede il primo lungo canale traversato all'andata), e infine si raggiunge il soleggiato paesino di Frasso 966 m. la frazione più "alta" di Scopello.
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- a Frasso :
Frasso è una piacevole località posta su un versante soleggiato le cui case sono state in gran parte ristrutturate e perciò è molto frequentata in estate (e anche nei fine settimana durante le altre stagioni), nonostante le ristrutturazioni alcuni frequentatori del paese cercano comunque di mantenere il ricordo dei tempi passati, preservare l'ambiente e la cultura locale (a questo scopo è stata fondata nel 1998 "l'Associazione Culturale per Frasso"), e in questa occasione incontriamo fortunosamente il Signor Claudio Bergamo che ci ha gentilmente aperto il locale Oratorio, facendoci anche da Cicerone... (grazie).
Attualmente Frasso ha solamente un abitante stabile durante tutto l'anno... mentre ai tempi era arrivato anche a circa 80 abitanti, qui non era presente un cimitero e i defunti dovevano essere portati a spalla fino a Scopello, e allora recentemente è stata realizzata una sorta di "bacheca" commemorativa (foto 21) sulla quale vengono ricordati alcuni abitanti del paese a anche alcuni "forestieri" innamorati della località...
Il fatto che
non era presente un cimitero nella frazione naturalmente creava problemi nella stagione invernale, quando non era possibile trasportare a valle la salma, e allora i defunti venivamo messi provvisoriamente nel "buco del morto"... uno spazio in alto sul fianco dell'Oratorio fino a che la stagione, col disgelo, permetteva di portarlo alla sua ultima dimora...
E andiamo a visitare l'interessante Oratorio di San Pantaleone e San Nicola la cui prima citazione risale al 1591 (nella piazzetta antistante, l'originale e recente (1982) "Monumento al Pastore").
L'Oratorio è costituito da due corpi di fabbrica principali realizzati in tempi diversi, quello dove si trova l'Altare risale al 1500 mentre l'altro fu aggiunto nel 1700, e dalla sagrestia costruita successivamente a fianco, la quale però ha creato problemi alla struttura principale (lo si vede dalle crepe presenti...), un altro problema relativo alla conservazione dell'edificio è dovuto alle infiltrazioni d'acqua dal piccolo campanile (all'interno, si vede l'apertura dalla quale scende la corda della campana : foto 38), anche per il fatto che sotto all'intonaco è presente uno strato di canne, come si usava una volta in alcune occasioni.
Dietro l'Altare un trittico in legno con al centro una nicchia dove è conservata una bella e interessante statua lignea della Madonna vestita (in Valsesia ne sono presenti cinque...); interessanti gli ex voto presenti sulle pareti,
una consuetudine nei tempi passati mettere questi "ricordi" di incidenti o malattie risolti, in segno di
ringraziamento, molto particolari (personalmente mai visti prima), degli ex voto in cera...
Dall'Oratorio scende una bella mulattiera ancora in buone condizioni (qualche tratto ristrutturato), che passa da alcune Cappelle, e in basso presso un pannello illustrativo, si vede una roccia piatta, è la "pietra del morto" sulla quale veniva messa la cassa col defunto per far riposare un momento chi lo doveva portare... (una consuetudine già vista ad esempio in alcune zone dell'Ossola), e si ritorna così a Scopello.
Tempo per questo giro, circa 6 ore.
Difficoltà E (EE in presenza di neve). Febbraio 2020
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