Tempo per questo giro circa 6 ore
(per la salita : 3 ore e 15 minuti)
Luglio 2014 -
Difficoltà EE
Ritorno sulla Cima dell'Ovac, montagna poco frequentata (in particolare salendo dalla Val Segnara), posta al termine della cresta che sale da Anzino.
Questa volta si parte dalla stradina che da Molini, traversando l'Anza sul ponte vicino alla Chiesa della Madonna della Gurva, entra in Val Segnara (poche possibilità di parcheggio di fianco alla stradina).
L'inizio della salita è segnalato da un cartello (un altro è presente all'Alpe Oliago), ma poi sul percorso non sono presenti altre segnalazioni...
Fino all'Alpe Corte (Carte sulle mappe... uno dei tanti strafalcioni dei cartografi), si trova una traccia non sempre evidente, mentre per il tratto successivo che sale alla cima, si incontrano saltuarie tracce di passaggio di animali (che conviene seguire...); si sale tra rododendri, ontanelli ed erba, con qualche passaggio ripido dove ci si deve aggrappare alla vegetazione...
Un percorso "scomodo" che somiglia in parte alla cresta est del Corno di Scarpignano (salita successivamente dopo la precedente visita alla Cima dell'Ovac fatta alcuni anni prima, vedi : questa pagina), e anche in questo caso, valgono le stesse considerazioni, si tratta di una salita consigliabile solo ai pochi "amatori" di questi scomodi percorsi...
Dal cartello indicatore di fianco alla stradina si sale per una sterrata oppure dal sentiero che in breve raggiunge l'Alpe Oliago 610 m. in parte ancora ben tenuta, continuando sul sentiero (in questo tratto si trovano segni di vernice gialla, che in parte coincidono con il percorso da seguire, ma sono segni che conducono solo fino alla presa dell'acqua in una vicina sorgente), si arriva al pianoro dell'Alpe Lagoncio 857 m. uno dei rari tratti in piano di questo percorso, che altrimenti presenta sempre una pendenza costante, senza pause (alla fine è un ottimo allenamento...).
Da Lagoncio inizia un lungo tratto nel bosco con poche aperture panoramiche, in seguito salendo nella faggeta la traccia spesso si perde, bisogna passare presso un paio di carbonere vicino alle quali, sulla destra, si trovano i ruderi di un baitello.
Continuando la salita si arriva a una selletta di fianco alla quota 1475 m. che, sul versante della Val Segnara, presenta un versante roccioso non percorribile; dalla selletta si continua sulla destra uscendo infine sui prati dell'Alpe Corte 1530 m. bel punto panoramico sul versante sinistro orografico della Valle Anzasca e verso la Cima Strighet e il Pizzo Camino, dall'Alpe Corte si vede l'ultimo tratto del percorso che sale alla cima.
Dall'Alpe Corte si sale prima su erba e in seguito si trovano "scomodi" tratti con rododendri e ontanelli ai quali ci si può comunque aggrappare per salire, poco prima della cima, un tratto roccioso si può aggirare sulla destra salendo sul ripido pendio erboso (oppure anche sulla sinistra, salendo tra le felci), e infine si arriva sulla Cima dell'Ovac 1822 m. dove si trova un cartello, la cima principale (1849 m.), si trova più avanti seguendo la cresta verso la Bocchetta di Anzino.
Di fronte si vede la bella cima del Corno di Scarpignano, più ad ovest il Pizzo Tignaga e naturalmente il Monte Rosa (sempre che si trovi una bella giornata...), sul ripido pendio posto a nord-ovest sale il percorso usuale di salita a questa cima con partenza dal caratteristico villaggio di Anzino.
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