Una piacevole e tranquilla escursione in Val Sabbiola, una laterale della Val Mastallone che sale verso la cresta divisoria con la Valle Strona; il percorso si svolge lungo il frequentato sentiero per il Monte Capio, percorso che permette una meta alternativa interessante, la cresta della Cima di Razzarola (chiamata anche localmente Rusarola), meta che personalmente ritengo valga la pena raggiungere principalmente per la vista che si può godere da questa panoramica cresta sulla sottostante Valbella...
Arrivando qui in una giornata limpida (come in questa occasione ai primi di gennaio 2022), si possono osservare le varie "pieghe" dei complicati e intricati versanti della affascinante e suggestiva Valbella, che personalmente ritengo (assieme alla Val Gavala), la valle più interessante visitata fino ad ora in Valsesia... e per chi è interessato a qualche itinerario diciamo "esplorativo" nella sottostante Valbella, questo è il luogo giusto per studiare le varie possibilità.
In questa occasione invece di salire in auto a Sabbia, decidiamo di partire direttamente dalla SP299 della Valsesia e precisamente dalla località Bocciolaro 565 m. frazione di Cravagliana, dove risultano nel 2021 ben otto abitanti (poche possibilità di parcheggio), percorrendo la "Strada Comunale vecchia di Sabbia" (come riportano le mappa catastali), una bella mulattiera ancora in gran parte in ottime condizioni che inizia poco oltre il bivio della strada asfaltata che sale a Sabbia; quando possibile (e se i tempi lo consentono), personalmente preferisco sempre salire seguendo i percorsi che si facevano "una volta" prima della
realizzazione delle strade asfaltate, cercando di cogliere se possibile, un poco di quel modo di vita ormai dimenticato...
Con Daniela partiamo dalla fredda (-5 c alla partenza) località di Bocciolaro 565 m. e dopo aver dato una occhiata al piccolo Oratorio di San Defendente, saliamo lungo la piacevole mulattiera che con comodo percorso porta in breve (15 minuti...) a Sabbia 726 m. (come riporta il vecchio cartello del TCI che si incontra passando tra le viuzze del paese), saliamo tra le case cercando l'inizio del percorso mentre vediamo la Chiesa Parrocchiale posta un poco discosta dall'abitato, e che visiteremo poi al ritorno; il percorso da seguire è quello del sentiero 561, vedi sul sito del CAI Varallo : Link.
Salendo a monte del paese raggiungiamo la stradina che prosegue accanto alla Cappella di San Giuseppe, in seguito si incontrano altre due Cappelle e si arriva al Santuario della Madonna del Rovaccio, si prosegue poi lungo la vecchia mulattiera della Val Sabbiola che passa dalle frazioni Cortaccio 806 m. e Costabella 833 m. e arriva a 816 m. alla
caratteristica Cappella con porticato del Gisö dl'Ör da dove si vede in alto sull'opposto versante della valle, la frazione Solaro. La mulattiera prosegue in leggera discesa
avvicinandosi anche al Torrente Sabbiola, si raggiunge quindi una stradina asfaltata che sale da Ponte Sabbiola, e qui dopo circa 1 ora e mezza dalla partenza, si può dire che inizia la salita verso la nostra meta...
Raggiunto il ponte che permette di superare il Croso della Montata raggiungiamo finalmente il versante al sole salendo a Montata 880 m. posta in bella posizione (accolti da un micio solitario...), guardando in alto si vede il remoto paesino di Erbareti che visiteremo poi al ritorno, a Montata parte anche una buona mulattiera (sentiero 565) che in breve
permette di raggiungere Erbareti; ma continuiamo la salita lungo la mulattiera che prosegue in una, a tratti luminosa, faggeta e poco oltre il bivio col sentiero 566 sempre per Erbareti e che seguiremo poi al ritorno, sbuchiamo sulla panoramica dorsale dell'Alpe Corti 1111 m. (fontana).
Con percorso un poco monotono ma naturalmente compensato dal fatto che salendo lungo i numerosi tornanti il panorama si apre sempre più, arriviamo alla larga sella del Colmetto di Cevia 1515 m. sulla destra (nord) prosegue il sentiero per il Monte Capio, sempre sulla destra si trova l'Alpe Campo che visiteremo al ritorno, mentre la nostra meta (la cui sommità da qui non si vede), si trova sulla sinistra; lasciamo i percorsi segnalati raggiungendo prima le baite dell'Alpe Colmetto di Cevia (nei pressi un minuscolo e grazioso laghetto ghiacciato) e continuiamo la salita raggiungendo in breve una discreta traccia che condurrà alla nostra cima.
Proseguendo la salita si passa in una interessante zona rocciosa e poi giunti su un piccola dorsalina laterale ci si affaccia sull'ultimo tratto verso la cima sud della Razzarola (si vede in lontananza una Croce posta poco sotto la sommità), dopo un traverso si raggiunge un tratto con roccette e neve gelata che però non presenta problemi, e si sale sulla cima sud della Razzarola (la massima elevazione di questo tratto di cresta, 1714 m. si trova di fronte, poco più a nord); fino a qui circa 3 ore e mezza da Bocciolaro.
immagini ↑→
Una "meritata" pausa su questa panoramica sommità, naturalmente ammirando la sottostante Valbella mentre tornano alla mente le interessanti escursioni fatte in passato da quelle parti... si notava anche la poco più lontana Cima Lavaggio raggiunta sempre con Daniela, pochi giorni prima, mentre in direzione opposta domina la cresta divisoria con la vicina Valle Strona.
Ritornati al Colmetto e passando presso un altro piccolo stagno ghiacciato (qui scende in Valbella il sentiero 580), risaliamo brevemente raggiungendo l'ampio pianoro dell'Alpe Campo 1534 m. con la sua panoramica Cappella, da qui si vede bene la cima appena salita, su una delle baite riattate si legge la data 1856.
Torniamo a valle lungo il percorso di salita e al bivio sottostante l'Alpe Corti scendiamo verso Erbareti lungo il sentiero 566 il quale si è presentato in verità abbastanza disagevole da percorrere in questa occasione, la presenza delle foglie accumulate dal vento sulla traccia, non permetteva di rendersi conto delle "asperità" sottostanti, comunque alla fine si scende a superare il piccolo Rio Chignolo giungendo poi all'abitato di Erbareti 965 m. il paese (dove non risultano attualmente residenti stabili), è ora frazione di Varallo (in precedenza era frazione dell'ex Comune di Sabbia); Link.
Scesi alla Chiesa di San Gaudenzio si trova la bella mulattiera che in breve riporta a Montata, poi continuando sempre lungo il percorso dell'andata torniamo a Sabbia dove andiamo a visitare la un poco appartata Parrocchiale di San Giovanni Battista, qui da segnalare "l'asticella" che riporta la misura della neve caduta alla fine del gennaio 1982...
Dal paese scendiamo tra le case cercando di ritrovare il punto in cui inizia la discesa della mulattiera che poi riporta alla fredda località di Bocciolaro, dove si
conclude questa piacevole escursione.
Per questo giro, circa 8 ore incluse le soste.
Gennaio 2022 - Difficoltà E
(EE per la cima in presenza di neve/ghiaccio).
immagini ↑→