Ritorno sul piacevole e tranquillo versante dove si trovano le frazioni di Crodo (vedi anche questa pagina), per una escursione verso i gruppi di baite poste più a sud, la zona di Cheggio (toponimo presente anche in altre zone, ad esempio in Valle Antrona ce ne sono due...), presenta un motivo di interesse che da solo giustifica questa escursione, la sua imponente fontana realizzata scavando sul posto un unico blocco di pietra, certamente una delle più grandi e interessanti di tutta l'Ossola....
Con Fiorenzo partiamo da Crodo (parcheggio nella zona delle scuole) e scendiamo verso la strada principale della Valle Antigorio, il marciapiede porta alla Cappella dove inizia il sentiero che sale a Emo, il breve tratto iniziale del sentiero appare non frequentato, anche in questa occasione si nota che quando sono presenti strade che portano in quota, la
maggior parte degli escursionisti (che dovrebbero essere interessati a camminare...), invece preferiscono salire in auto il più possibile, e così spesso si perdono dei particolari interessanti...
Si giunge a Emo dove si sale lungo la stradina posta a fianco dell'Oratorio di Sant'Antonio da Padova, si arriva presso la Cappella di foto 8 dove si lascia il sentiero principale (segnalato) che continua la salita, un altro sentiero scende accanto una condotta dell'acqua, bisogna invece traversare in piano verso il bosco, all'inizio nel prato non si trovano tracce, ma poi una volta entrati nel bosco si ritrova un buon sentiero che traversa la piccola Valle d'Oro e sale (segni di vernice rossa), il versante opposto tra vecchi terrazzamenti giungendo a Gagitti.
A sinistra della Cappella di Gagitti il sentiero sale raggiungendo una stradina sterrata che si segue verso nord passando da Pian Ronconi, e si arriva a un bivio dove giunge una stradina dalla zona di Mozzio (da dove si può anche partire, se proprio si vuole evitare il tratto iniziale...), qui si cambia direzione salendo a sinistra (sud) dove inizia un bel sentiero che sale nel bosco (percorso precedentemente in occasione del giro ad Arvoira, link).
La salita è piacevole, in particolare in questa occasione
quando dai faggi iniziano a spuntare le nuove foglie (prima che lo sviluppo vegetativo sia completo, è sempre il momento migliore per camminare nelle faggete...), si arriva alle baite inferiori di Cheggio, poi proseguendo ancora e traversando a sinistra, si giunge al nucleo di baite poste più a sud a 1378 m.
Questo nucleo è quello meglio conservato e ben ristrutturato, si possono ammirare un enorme abete (forse l'albero più "anziano" del luogo, e una bella balma sotto la quale erano stati ricavati due "locali" separati.
Si traversa in seguito verso nord passando dalla bella fontana che riporta la data 1877, fontana che meriterebbe di essere maggiormente valorizzata; proseguendo si giunge al nucleo principale di Cheggio (meno piacevole del precedente, per la presenza di alcuni tetti in lamiera e forse un
po' troppo cemento...).
Si prosegue lungo il sentiero segnalato che traversa verso la Cappella a quota 1351 m. che è un notevole punto panoramico (in particolare in questa occasione, con una giornata veramente limpida), verso le frazioni di Crodo e la Valle Antigorio.
Dalla Cappella continuiamo traversando l'ombroso bosco, e naturalmente ignoriamo la deviazione verso la stradina che va a Foppiano (da dove arriva la maggior parte degli escursionisti che non vogliono fare troppa fatica...), invece traversiamo verso Flecchio 1116 m. bel gruppo di baite in gran parte ben ristrutturate.
Da Flecchio ci sono naturalmente varie possibilità per scendere a Crodo, in questa occasione (visto che non vi eravamo ancora passati), torniamo lungo il sentiero segnalato che passando da Flecchio inferiore e Giavinotto, scende la dorsale dove si trovano le baite di Pè d'la Crosa (in basso si passa dalla Cappella con la statua di Sant'Antonio Abate con ai piedi il maialino), poi scendiamo a Viceno, Mozzio e infine a Crodo.
Tempo per questo giro, circa 6 ore e mezza, incluse soste e divagazioni.
Aprile 2018
- Difficoltà E
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