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Casalui e dintorni...


   Alpe Casalui 1383 m. e dintorni (Giocola, Prer, Olino, Vigino...)



 Valle Anzasca > Molini.

 

 Visita all'ennesimo alpetto ormai "dimenticato"... Casalui è riportato sulle mappe (sulle più recenti è stato invece "cancellato"...) ma senza nome, il toponimo è conosciuto solo localmente (da segnalare invece che sulla mappa IGM del 1914 l'alpetto non è affatto riportato...).
a Casalui...
 Su alcune mappe è riportato il sentiero che lo raggiunge (dall'Alpe Giocola), sentiero che in questa occasione non è stato trovato, anche perchè all'andata abbiamo incontrato (e seguito), una inaspettata e piacevole mulattiera (che non risulta su nessuna mappa...), che era quasi certamente il percorso principale utilizzato un tempo per far transitare il bestiame verso la dorsale della Colma, in discesa invece del vecchio sentiero ho trovato solo il tratto vicino all'alpe, mentre sulla dorsale non c'era evidenza di un percorso certo.

 


Link alla cartina ↓
mappa

 Con Fiorenzo partiamo da Molini 485 m. (si può anche partire da Vigino dove ci sono maggiori possibilità di parcheggio, seppur limitate), nei pressi della farmacia parte il percorso segnalato (cartelli), per Prer e Olino che seguiamo solo fino a Vigino 593 m. da dove si prosegue (indicazioni) per Boretta.
  
  Poco primo di giungere a Boretta si prosegue sulla stradina che sale sulla destra e che passa da Morandone, si continua lungo la stradina (qualche scorciatoia), e si sale all'Alpe Quaggiui 981 m. dove la stradina (ora sterrata), prosegue terminando all'Alpe Giocola 1079 m. (qui il sentiero "ufficiale" inizia la traversata verso Prer, percorso che seguiremo al ritorno dalla visita a Casalui).

 Seguiamo per un breve tratto la stradina sterrata soprastante il primo nucleo di Giocola, e guardando verso la faggeta a monte si vede una traccia e dei segni di vernice rossa, la traccia raggiunge poi una bella e piacevole mulattiera che sale con larghi tornanti il versante sud-est della Croce del Cavallo; risulta inspiegabile il fatto che non sia mai stato riportata sulle mappe, viste anche le dimensioni e le eccellenti modalità costruttive che hanno permesso a questo sentiero di essere tuttora in ottime condizioni.

 Salendo lungo il percorso si vede verso est l'Alpe Casalui, e si era già capito inizialmente che non poteva essere il sentiero che lo raggiungeva, ma appunto essendo questo un sentiero sconosciuto, era quasi doveroso seguirlo... si passa da due piccolo ruderi e poi si giunge a un pianoro a ca. 1460 m. dove si trova un alpetto, la vicinanza con l'Alpe Cimalbosco fa supporre che anche questo alpetto facesse parte di Cimalbosco, anche se certamente aveva il suo toponimo.

 Dall'alpetto a ca. 1460 m. seguiamo per un tratto un sentierino che traversa verso ovest (inizialmente quasi "inciampando" in una grossa vipera che stava cercando di scaldarsi al sole...), arriviamo fino a una apertura panoramica verso la dirimpettaia Valle Olocchia (poco più in alto transita il sentiero segnalato che da Cimalbosco sale verso la Croce del Cavallo); da qui ritorniamo all'alpetto a 1460 m. (dove vediamo che i segni di vernice continuano lungo il versante soprastante, e in lontananza si vede una traccia che traversa verso la dorsale).

 Durante la salita, avevamo incrociato una piccola traccia a ca. 1280 m. che traversava verso est, pensando a una possibilità di raggiungere Casalui da questo punto, scendiamo e si prova a traversare, ma era solo una traccia di animali che poi si perdeva lungo il versante molto ripido (e scivoloso per la presenza di foglie), per trovare un punto meno insidioso da traversare, bisogna scendere alcune decine di metri e poi ci si porta in direzione del successivo canale, zona in parte sconvolta dalle recenti slavine.

 (Nel caso qualcuno voglia provare a traversare, il riferimento è la fascia rocciosa quasi verticale sul versante opposto, visibile nella foto 35).

 Trovato un punto favorevole per accedere al canale a ca. 1250 m. (in questa occasione la slavina presente ha facilitato l'accesso), salgo il versante opposto prima tra roccette e ginestre, poi si arriva nella faggeta su una dorsale a tratti molto ripida che si sale cercando il percorso migliore fin quasi alla quota di Casalui, e quindi si traversa verso est ritrovando alla fine un tratto del vecchio sentiero che raggiunge i ruderi dell'Alpe Casalui 1383 m. qui bella vista verso la dirimpettaia Val Segnara e le sue cime (da Casalui dovrebbe essere agevole (non verificato), salire alla soprastante dorsale della Colma).


 Nino- Il carbone prodotto a Casalui :

 La produzione del carbone era una diffusa attività in tutti i boschi di montagna, a Casalui erano impegnati in questo lavoro (fino al 1948), Emilio Marta con i figli Nino e Primo.

 A ricordo di quei tempi, Nino ha riprodotto (in miniatura), le varie fasi di lavorazione, vedi su : La Valle del Rosa.

 Ritorno lungo il percorso seguito in salita lungo la dorsale provando ancora a cercare il vecchio sentiero, ma non essendoci tracce certe, preferisco ritornare alla mulattiera lungo il percorso seguito all'andata, anche se è abbastanza disagevole...

 Tornato all'Alpe Giocola continuiamo lungo il sentiero segnalato (vernice bianco-rossa) che con un traverso relativamente lungo, si porta all'Alpe Prer 1150 m. poi dall'Alpe La Barca 1094 m. scendiamo a Olino da dove ritorniamo verso sud-ovest seguendo il sentiero "alto" che passa da Ronchi (l'altra possibilità è quella di seguire il percorso "basso" della Stra Granda che traversa da Porcareccia).

 Ritorniamo a Vigino (dove naturalmente controlliamo che ci siano ancora le carriole viste durante la visita precedente due anni prima, vedi la foto 56 qui, in verità pare ne manchino un paio...), e infine si conclude il giro scendendo a Molini.


 Tempo per il giro descritto, circa 7 ore.

  Difficoltà E (EE per la visita a Casalui) - aprile 2018
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