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Val Sabbiola : alla Bonda Grande, al Cengio dell'Omo e la Bocchetta d'Arsalla...


 Ritorno in Val Sabbiola salendo alla cresta divisoria con la Valle Strona, visitando le due bocchette della Bonda Grande e di Arsalla, tra le quali si trova il Cengio dell'Omo; una escursione su versanti raramente visitati in una giornata splendida di fine febbraio.

Cima dei Rossi e Monte Capio dal Cengio dell'Omo...
Cima dei Rossi e Monte Capio dal Cengio dell'Omo...

  Con Andrea partiamo dal Ponte della Giumenta sul Torrente Sabbiola, saliamo alla Montata 880 m. da dove continua il sentiero 565 lungo la mulattiera che porta al villaggio di Erbareti 965 m. dalla fontana si prosegue sulla destra sempre sul sentiero segnalato 565 che, transitando prima dall'Alpe Giona e superando il canalino del Rio Pezze porta a Il Palazzo (Eur Brusà sulle vecchie mappe) un corposo nucleo di baite dove termina il percorso segnalato.

 Nei pressi delle baite superiori de Il Palazzo una lieve traccia traversa in discesa sulla destra (est) raggiungendo il canale (in questa occasione con acqua) del Rio Orlo Bruciato (è presente un'altra traccia più in basso, che abbiamo seguito poi al ritorno, che traversa al canale senza raggiungere le baite del Palazzo), passati sul versante opposto (sinistra idrografica del rio) troviamo muretti e resti del vecchio sentiero che probabilmente portava ai pascoli superiori oltre il Rio di Arsalla che si trova più a est, qui iniziamo la salita della dorsale, inizialmente boscosa, dell'Orlo del Ferro dove a 1475 m. troviamo una inaspettata e interessante incisione cruciforme che appare piuttosto datata... intanto il panorama inizia ad aprirsi in particolare sui versanti circostanti.

incisione sulla dorsale dell'Orlo del Ferro...
incisione sulla dorsale dell'Orlo del Ferro...

 Salendo la dorsale presenta un tratto roccioso dove conviene poggiare sulla sinistra, intanto guardando in alto sulla destra si vede la zona della Bocchetta d'Arsalla che abbiamo in programma di raggiungere in seguito; oltre il tratto roccioso usciamo su un pendio dove si vedono anche la bocchetta della Bonda Grande e il Cengio dell'Omo, a questo punto iniziamo a traversare in salita sulla destra cercando i passaggi migliori per evitare scomodi e faticosi saliscendi, raggiungiamo così il largo pendio della Bonda Grande dove prosegue la risalita su terreno facile ma in verità piuttosto faticoso...

 In ambiente interessante passando a fianco di alcuni torrioni passiamo da una giavina dove la neve rimane più a lungo (e la si nota anche guardando da molto lontano), sulla destra un canale secondario sale anch'esso verso la cresta (ancora non lo sappiamo, ma poi ritorneremo qui per risalirlo...), proseguendo il canale si restringe e si sale tra zone erbose e piccole giavine, mentre guardando a ritroso si poteva notare un grandioso panorama (che ammireremo poi con più calma una volta raggiunta la cresta).

salendo alla Bonda Grande...
salendo alla Bonda Grande...

 Arriviamo finalmente alla stretta bocchetta del canale della Bonda Grande 2050 m. dove ci si affaccia sul versante della Valle Strona che naturalmente, essendo a nord, si presenta innevato; qui passa l'impegnativo percorso della "Via delle Creste" (percorsa nel 2016, vedi : questa pagina), l'intenzione era di salire la cresta verso il Cengio dell'Omo passando dal soprastante e caratteristico "Omo", ma le condizioni non erano certo buone, per la presenza della neve (con uno strato "sfondoso" sotto al quale era gelata), che nascondeva in parte le catene presenti, e allora decidiamo di aggirare il primo breve tratto di cresta salendo per il canale secondario visto in precedenza.

salita panoramica...
salita panoramica...

 Scendiamo per un tratto lungo il percorso seguito in salita per poi risalire il canale in parte sassoso sulla destra, più in alto vediamo che la salita diretta non è possibile, si nota invece un invitante ripido pendio in parte innevato sulla destra che saliamo raggiungendo un panoramico colletto su uno sperone secondario, qui si vede che è possibile proseguire inizialmente con un traverso in parte esposto su roccette, oltre il quale si sale direttamente su ripida erba verso la cresta del Cengio dell'Omo 2120 m.

contrafforte del Cengio dell'Omo...
contrafforte del Cengio dell'Omo...

 Dopo aver dato una occhiata dall'alto all'Omo, facciamo una doverosa pausa su questa remota cima gustandoci questa splendida giornata, ammirando le creste che spuntano tra la foschia, le cime circostanti e quelle più lontane che si ergevano verso il cielo di un azzurro chiaro molto piacevole, sullo sfondo si vedeva anche l'inconfondibile profilo del Monviso...

panorama...
panorama...

 Riprendiamo il percorso scendendo lungo la cresta est, cresta che risulta pulita dalla neve sul versante valsesiano permettendo così di procedere un poco più tranquillamente, incontriamo un paio di tratti "incatenati" e raggiungiamo così la Bocchetta d'Arsalla 2010 m. uno dei vari valichi in disuso presenti su questa cresta; un'altra breve pausa (in una giornata come questa era un peccato dover scendere...), e iniziamo la discesa del versante erboso a tratti ripido ma senza particolari difficoltà, più in basso iniziamo a poggiare sulla sinistra raggiungendo una costa che scende all'asciutto Rio di Arsalla (in discesa si nota la zona de Il Palazzo che può fare da riferimento, mentre se qualcuno volesse salire da qui alla Bocchetta d'Arsalla, un riferimento può essere la caratteristica roccia presente sulla cresta (vedi foto 99 e 100).

 Superato il canale di Arsalla troviamo una vaga traccia che traversa poco sotto le baite del Palazzo e riporta all'inizio della dorsale dell'Orlo del Ferro percorsa in salita e infine, raggiunto il sentiero 565 torniamo lungo il percorso seguito all'andata.

 Per questo giro, circa 9 ore.

 Febbraio 2023 - Percorso impegnativo.

immagini ↑→  



la cresta che sale al Cengio dell'Omo dall'Arsalla...
la cresta che sale al Cengio dell'Omo dall'Arsalla...

caratteristico torrione presso la Bocchetta d'Arsalla...
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