Una tranquilla e piacevole escursione di fine anno 2019 lungo uno dei noti e frequentati "Sentieri dell'Arte" (Link), quello che parte appunto da Boccioleto.
Una di quelle escursioni per le quali si parte solo avendo completa fiducia nelle previsioni meteo (anche per la Valsesia, quelle di
MeteoSvizzera sono tra le più affidabili...), alla partenza, nebbia alta e pioviggine, ma le previsioni davano appunto miglioramento in giornata, e cielo sereno con temperature miti sopra i 1000 m. di quota, e così è stato...
Link: Comune di Boccioleto Sentieri dell'Arte
(Siamo poi ritornati successivamente per visitare il versante opposto della Val Cavaione, vedi: questa pagina).
Con Daniela torniamo in Valsesia, e precisamente a Boccioleto in Val Sermenza (laterale della valle principale, che si imbocca da Balmuccia), a Boccioleto, parcheggio in paese presso la Chiesa.
All'arrivo Boccioleto appare "imbiancato" non per la neve (siamo a 667 m.), ma per la galaverna, qui in questo periodo il sole non arriva più e l'atmosfera è piuttosto "freddolosa" (anche per questo, al ritorno, facciamo solo una veloce visita all'interessante borgo...); dalla Chiesa Parrocchiale Pievana dei Santi Pietro e Paolo si entra in paese (Presso la Chiesa si
possono ammirare numerosi affreschi, alla Cappella dell'Annunciazione e all'interessante Arco trionfale, anche le Chiesette e le cappelle che si incontreranno lungo il percorso, sono
caratterizzate dalla presenza di estesi affreschi), si sale seguendo le indicazioni del sentiero 387.
Si passa da una prima Cappella, quella del Sassello a 710 m. poi a Ca' Milanetto 768 m. con la Cappella della Madonna di Loreto (con s. Francesco d'Assisi e S. Bernardo da Mentone), si giunge poi a Ronchi 814 m. con il suo notevole Oratorio della Madonna delle Grazie la cui facciata è quasi interamente affrescata (affreschi che risalgono al 1799 ma l'Oratorio risale agli inizi del 1600), anche l'interno è degno di nota, lo si può ammirare dagli spioncini sulle finestre...
Superato Ronchi la mulattiera, passando prima dalla Cappella del Genestroso (dove, all'interno, una scritta ricorda il committente dell'affresco datato 1624), si arriva ad Ormezzano 964 m. (Lonzano sulla Mappa Rabbini) nucleo dove qualcuno ancora vive stabilmente (come nella frazione successiva, Solivo), si passa dall'Oratorio di S. Giovani Battista (affresco sopra la porta), qui si notano alcune vecchie Croci in ferro piuttosto datate, che risalgono alla
prima metà del 1700. Ad Ormezzano si respira ancora quella "atmosfera" di vita contadina che era la norma un tempo...
Dopo Ormezzano, superato il lavatoio si sale a Solivo 1027 m. con il suo Oratorio dedicato a S. Antonio da Padova preceduto dalla bella Cappella cinquecentesca dedicata a San Nicola di Bari con il portico a colonne tonde e numerosi affreschi (personalmente, la più interessante vista in questo giro...).
Dopo Solivo inizia il tratto più interessante della bella mulattiera che dapprima sale ripida con numerosi stretti tornanti e poi, dopo il bivio per Campo Alto e il faggio dall'esteso
basamento radicale di foto 48, continua più dolcemente nel bosco raggiungendo la Cappella di San Rocco al Selletto 1181 m. con un piccolo portico (somiglia in parte a quella di Solivo), si notano, oltre ai soliti graffiti di epoca recente che deturpano gli affreschi, anche (sull'affresco di destra), alcuni graffiti che risalgono alla metà del 1600... (vedi foto 97), sono iscrizioni che ricordano i nomi e le famiglie dei committenti degli affreschi e delle famiglie residenti in zona (di solito quelle più facoltose, delle quali facevano parte preti e notai...).
Oltre il Selletto il sentiero prosegue lungamente in piano o in leggera salita, passa dall'Alpe Daloch 1261 m. e dall'Alpe Sass 1350 m. con percorso panoramico sul versante opposto della Val Cavaione e le montagne soprastanti (la Massa dei Ratei e il Pizzo Tracciora di Cervatto : Link), poi un bel tratto di mulattiera che sale presso una parete rocciosa dove si trova la Cappelletta del Sass conduce ai più dolci pianori dell'Alpe Seccio 1390 m. (Secchio sulla Rabbini).
All'inizio, sulla sinistra (poco più in alto, a 1409 m.) si trova il nucleo di Rivetto (Rivette) dove c'è l'Oratorio-Cappella "Salus Infirmorum" e Il Rifugio “La Baita Alpe Seccio”.
(In questa occasione, da prima dell'Alpe Daloch, sulla mulattiera era presente neve gelata, compattata anche per la frequentazione... in questi casi, per maggiore tranquillità conviene sempre portare un paio di
ramponcini).
Dopo il piccolo lavatoio si traversa infine al nucleo dell'Alpe Seccio dove le baite sono state quasi tutte ristrutturate, e qui naturalmente spicca l'Oratorio di San Lorenzo di cui si conosce la data certa della consacrazione, il 1446... anche qui si può "spiare" all'interno per vedere gli affreschi attribuiti a Johannes Andreas (sec. XV), all'esterno un antico affresco (in parte danneggiato) raffigurante San Cristoforo e una raffigurazione allegorica della "ruota della fortuna"...
Ritorno lungo il percorso seguito all'andata, quando la nebbia ormai si era diradata, permettendo così di ammirare, tra le altre cose, i sempre suggestivi Denti di Gavala... (Link).
Tempo per questo giro, circa 6 ore, incluse le soste e la breve visita a Boccioleto.
Difficoltà (in assenza di neve) T/E - Dicembre 2019
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