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Alpe Ferruccia e dintorni... (Piè di Sas, Il Court...)


   Cristo, Alberò, Piè di Sas, Il Court, La Colla (ruderi superiori), Alpe Ferruccia (Saruccia), La Colla, Cristo.

 Valle Antigorio > Premia > Piedilago > Cristo.
 

 Dopo l'interessante e remunerativo (e faticoso...) giro al Pizzo di Bronzo e al Pizzo del Forno (link), un paio di giorni di pausa e ritorno in zona per un giro "defaticante" alla ricerca di alpeggi in parte dimenticati...mappa...


 A volte basta poco per avere lo "spunto", l'ispirazione per una escursione... ed ecco che, girovagando sulla ormai nota Mappa Rabbini, salta all'occhio il vecchio toponimo di un alpeggio abbandonato posto lungo il sentierino che sale alla Scatta dei Croselli, l'Alpe Ferruccia... (ora chiamata Saruccia), e naturalmente bisognava andarci...

 L'occasione era adatta per includere la visita ad alcuni alpeggi fuori dai percorsi usuali in questa zona (che comunque non è molto frequentata), in particolare Piè di Sas e Il Court posti sulla dorsale tra il Rio del Groppo e il Rivo del Court.

 (In verità l'Alpe Ferruccia sulle varie mappe e carte catastali, è riportata con varie denominazioni.... Croselli, Saruccia, Ferruccio, e la più antica (e forse quella corretta....), sulla Carta degli Stati Sardi, Seraccio...).

 

 Paragonando i vecchi toponimi con quelli riportati sulle mappe attuali, si notano spesso notevoli differenze, è un peccato che non si sia riusciti a mantenere i nomi originali dei luoghi.... e di solito questo è accaduto semplicemente per degli stupidi errori di trascrizione, a esempio all'inizio di questo percorso, dopo Cristo si sale passando dalle baite di Alberò, che sulle cartine odierne (e naturalmente anche sui cartelli segnaletici...), è chiamato Albano... toponimo con poco senso...

 Naturalmente la gente del luogo, gli anziani in particolare, usano ancora i nome corretti, quelli di una volta... (come in questa occasione, di ritorno a Cristo parlando con una gentile coppia del luogo), ma si rischia, col passare del tempo, magari tra un paio di generazioni, che vengano del tutto dimenticati, per questo credo che sia giusto che gli escursionisti contribuiscano a mantenere "vivi" i ricordi e le tracce del passato, usando anche i toponimi giusti...

 

 Dal Piccolo villaggio di Cristo 754 m. passando accanto alla torre medioevale, si esce sulla sinistra nei prati verso la bella Cappella, seguendo il percorso segnalato (cartelli) verso il panoramico dosso de La Colla,

Link alla cartina ↓
mappa

i segni di vernice portano a traversare un primo rio solitamente senz'acqua e si continua lungo una stradina sterrata, poco dopo un paletto del metanodotto il sentiero segnalato abbandona la trattorabile per entrare nel bosco sulla sinistra, si continua invece a seguire la stradina che porta alle prime baite di Alberò.
 Il percorso sale lungo la dorsale posta tra il Rio del Groppo a sud e il Rivo del Court a nord, si trova una traccia (lungo i sentierini non riportati sulle mappe, percorsi in questa occasione, sono quasi sempre presenti dei tagli...), si sale tenendosi piuttosto sul versante verso il Rio del Groppo, e anche se si dovesse perdere la traccia, non ci sono grossi problemi di orientamento.

 Si giunge al piccolo ripiano ormai immerso nel bosco di Piè di Sas 1112 m. alpetto preceduto da una inaspettata Cappelletta (alpe riportato ma non nominato sulle mappe odierne), un po' più in alto, sempre lungo la dorsale, un'altra baita ridotta a rudere.

 Bellissima la slitta "d'epoca" in legno ritrovata nella baita di Piè di Sas... che ormai sta cadendo a pezzi erosa dai tarli, con la quale qualche ragazzino un tempo si sarà divertito a scivolare lungo questi ripidi pendii...
vecchia slitta...
  Si riprende la salita lungo la dorsale dove si trovano tratti rocciosi (che giustificano il toponimo Piè di Sas, ai piedi del sasso...), il sentiero a tratti ancora evidente aggira i tratti rocciosi, più avanti ho seguito un sentierino che sale portandosi verso il versante sinistro idrografico del Rivo Alberò, e che raggiunge il canale poco al di sopra della congiunzione dei due rami del torrente, questo sentierino era certamente usato per l'approvvigionamento dell'acqua.
         
 Ritornato sulla dorsale, riprendo il sentierino principale che porta al pianoro de Il Court 1562 m dove il piccolo prato rimasto cerca di contrastare l'avanzata del bosco, fino a qui, circa 2 ore.

 Sulla destra (sud) dell'alpeggio vedo una traccia che traversa in direzione del Rivo Alberò, giunti al canalino il panorama si apre verso il versante opposto della Valle Antigorio, ma anche verso le rocce del soprastante Pizzo di Pioda, anche questo sentierino era usato per recarsi presso l'acqua, e qui pensavo terminasse, invece si nota un taglio anche oltre il canalino, e allora bisogna proseguire....

 Si traversa in salita sui bei prati (questi erano i pascoli de Il Court), e a circa 1590 ecco, inaspettato, un baitello solitario posto proprio sulla dorsalina tra i due rami del torrente.

 Ritornato al nucleo principale dell'alpeggio de Il Court (dove si può ammirare una insolita balma), naturalmente ho cercato un eventuale sentiero che traversasse senza perdere quota verso la dorsale de La Colla (gli alpeggi era quasi sempre tutti collegati), infatti una discreta traccia traversa tra i larici (tagli sempre presenti), e porta a scendere nel canale del Rivo del Court che si traversa senza problemi, poi il sentiero porta in breve ai ruderi superiori dell'Alpe La Colla ca. 1530 m. (anch'essi raramente visitati).

 Qui il programma prevedeva di scendere al ripiano de La Colla 1457 m. per poi seguire il sentiero "ufficiale", ma anche qui ecco una traccia (meno evidente rispetto alle precedenti), che traversa in direzione della meta di questa escursione (l'Alpe Ferruccia), dopo un tratto il sentiero diventa veramente poco evidente, in ogni caso si scende verso il ramo sud del Rivo d'Autin che si supera solo una trentina di metri più in alto del guado "ufficiale" (come ho poi constatato al ritorno), superato il rio e traversando in salita sulla dorsale successiva, si incrocia il sentiero segnalato che sale verso la Scatta dei Croselli, sono presenti segni di vernice e anche tagli, ma la traccia può essere a volte non molto visibile a causa della fitta e rigogliosa vegetazione presente.

 Il sentiero sale ripidamente il pendio (un ringraziamento a chi ha provveduto in tempi recenti alla pulizia, in particolare al taglio dei famigerati ontanelli...), e si giunge al ripiano ormai invaso dai lavazz dell'Alpe Ferruccia (Saruccia), 1755 m. fino a qui, da Cristo, circa 4 ore.

 Una rilassante pausa ammirando il panorama, in particolare quello alle spalle, verso i Croselli e il Pizzo di Pioda (possibili mete di una prossima escursione), in alto verso i Croselli si nota un ardito pinnacolo roccioso dall'aspetto famigliare.... sembra quasi il gemello di quello ammirato durante la discesa dalla Satta del Forno nel Vallone del Rio degli Orti... link.

 Ritorno lungo il sentiero segnalato che porta al panoramico e piacevole dosso prativo de La Colla 1457 m. qui il percorso scende nel bosco verso Cristo dove si conclude questo piacevole giro.

 Tempo per questo giro, circa 8 ore.

 Luglio 2016 - Difficoltà EE
immagini ↑→  



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1888

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