Con Fiorenzo partiamo da Pecetto e dal parcheggio libero prima della partenza della seggiovia si segue la stradina che continua verso sud e che poi torna verso valle, superato l'Anza sul ponte si prosegue in salita sul versante opposto del torrente fino all'inizio del sentiero (cartello) che sale nel ripido bosco passando nei pressi del pianoro del Lago Secco 1530 m.
In seguito si incrocia la traccia che sale da Opaco (B46b) e che arriva anche dalla Val Quarazza (B46), continuando la salita poi la pendenza diminuisce mentre in questa occasione la nebbia diventa più fitta nella zona dell'Alpe Rosareccio, al bivio (a sinistra sale il sentiero per i Piani Alti) vediamo l'ormai noto cartello di avvertimento per i "turisti" che segnala la presenza dei cani da guardiania (solitamente i maremmani...) cosa che avevamo già sospettato avvicinandoci, avendo "ascoltato" la presenza di un gregge (e anche visto brevemente nella nebbia), personalmente credo che questi cartelli andrebbero posti anche all'inizio del sentiero, in modo che
ciascuno possa decidere se proseguire o eventualmente cambiare percorso...
A questo punto naturalmente non andiamo all'Alpe Rosareccio, e visto che l'obiettivo dell'escursione è la visita dell'Alpe Crosa, per evitare il gregge e relativi cani saliamo per un tratto lungo il sentiero per i Piani Alti, per poi traversare con
percorso libero verso destra (ovest) così da raggiungere una giavina dove ritroviamo i segni di vernice del
sentiero che sale all'Alpe Crosa. Con percorso vario e interessante il sentiero sale inizialmente ripido per poi uscire sul falsopiano superiore (torbiera) nei pressi dell'Alpe Crosa 1966 m.
Dopo la rituale visita all'abbandonato alpeggio il sentiero riprende la salita in un ambiente caratterizzato da una rigogliosa vegetazione (grazie anche alla presenza di acqua) dove si poteva ammirare qualche bella fioritura e infine più in alto si esce dal bosco per raccordarsi col sentiero che dai Piani Alti traversa verso l'Alpe Pedriola e il Rifugio Zamboni-Zappa; intanto qualche timida apertura tra la nuvolaglia faceva sperare in un miglioramento (ma era solo un'illusione...), e allora decidiamo di andare prima a dare una occhiata alla zona dei Piani Alti traversando verso est, e con un ultimo tratto in discesa arriviamo alla grande costruzione abbandonata della vecchia funivia a 2100 m.
Intanto pian piano in questa zona la nebbia sta riprendendo il sopravvento e sentiamo anche l'avanguardia del gregge che sta salendo, allora è tempo di ritornare lungo il sentiero percorso in
precedenza per poi proseguire la traversata, il sentiero è piacevole e potenzialmente molto panoramico mentre si traversa verso il pianoro dell'Alpe Pedriola e del Rifugio Zamboni -Zappa 2065 m. nei pressi del quale facciamo una pausa sempre sperando (invano) in una qualche veduta della est del Rosa.
Ritorniamo a Pecetto scendendo lungo il frequentato sentiero B45 che passa prima dal Belvedere dove arriva la seggiovia.
Per questo giro, circa 6 incluse soste e divagazioni.
Luglio 2022 - Difficoltà E/EE
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