Come spesso accade, anche nelle immediate vicinanze di una zona molto frequentata e rinomata, come in questa occasione l'Alpe Devero, si possono trovare luoghi interessanti da visitare che sembrano dimenticati dagli escursionisti...
L'Alpe Creggio era da tempo nella lunga lista delle "cose da fare", un alpeggio di cui non ho trovato informazioni o immagini, e questo naturalmente ha contribuito ad accrescere l'interesse... e finalmente è giunta l'opportunità per poterci andare; si tratta di un alpeggio posto sul versante che dal rinomato Monte Cazzola scende a Goglio, un versante soggetto alle slavine (come a esempio nel 2018 : Link) dove le baite dell'Alpe Creggio a 1947 m. sono riuscite nel tempo a "sopravvivere" grazie alla presenza di uno sperone roccioso posto alle spalle dell'alpe, il quale fornisce protezione in tal senso.
Per i vecchi sentieri della zona il riferimento (oltre alla IGM), è la solita carta Svizzera (CNS) del 1963 dove sono riportati tre sentieri : uno che entra traversando dalla quota 2133 m. sulla costa dove sale la seggiovia del Devero, sentiero che attualmente è in pratica la traccia di passaggio degli animali, si presenta piuttosto esposto e richiede molta attenzione (naturalmente da evitare se le condizioni non sono buone, ghiaccio, terreno bagnato...), poi un sentiero ancora visibile che dall'alpe sale il versante verso la sommità del Pizzo Creggio 2310 m,. e infine quello che traversa il versante portandosi dall'Alpe Creggio verso l'Alpe Case di sopra in Val Bondolero.
In questa occasione li abbiamo percorsi tutti e tre, e in più un tratto (non previsto) di sentiero che dalla cima del Pizzo Creggio scende lungo la sua costa sud-est (e che poi scende sulla destra in Val Bondolero) mentre abbiamo invece continuato seguendo l'evidente traccia di animali che scende rimanendo sulla costa raggiungendo poi il sentiero che traversa sul fianco del versante; una visita che si può definire "completa" della zona, e che è risultata molto interessante e piacevole...
Per chi volesse visitare l'Alpe Creggio evitando il traverso esposto, il percorso più semplice e "comodo" è quello di scendere dall'alto, dalla zona tra il Cazzola e il Pizzo Creggio, naturalmente in condizioni di buona visibilità.
Con Andrea partiamo nei pressi della centrale di Goglio, a 1103 m. prima del ponte sul Torrente Devero (qualche possibilità di parcheggio ai lati della strada, si può anche partire dal paese...); sulla sinistra (cartello indicatore), inizia la larga mulattiera che sale con qualche apertura panoramica (vedi anche la precedente visita : Link). Si raggiunge la strada asfaltata nella zona dei parcheggi del Devero, fino a qui dalla partenza, poco più di un ora.
Giunti sulla piana del Devero in un mattinata molto limpida (ma successivamente era previsto un peggioramento), saliamo subito sulla sinistra passando presso l'Oratorio di San Bartolomeo (aperto in questa occasione) proseguendo poi lungo la pista da sci, percorso che naturalmente si presenta meno piacevole per la presenza degli impianti di risalita, ma l'obiettivo è raggiungere il "vero" punto di inizio dell'escursione velocemente... (l'alternativa è seguire il sentiero H11a per il Monte Cazzola deviando verso est prima di avvicinarsi alla cima).
Si arriva alla quota 2133 m. (CNS) dove ci si affaccia sul versante dell'Alpe Creggio che si individua in basso sotto la caratteristica roccia, sul poggio si trova una traccia di animali (che attualmente paiono essere i soli a frequentare questo percorso, credo che anche ai tempi questo non fosse certamente il sentiero principale seguito per raggiungere l'alpeggio...); il percorso si presenta in buona parte esposto e perciò richiede attenzione, per un primo tratto si procede traversando in leggera discesa, poi si arriva in un punto in cui bisogna scendere direttamente il ripido versante prima di traversare nuovamente giungendo infine ai tranquilli prati sottostanti.
Con percorso libero ci si avvicina alla zona dell'alpeggio e si ritrova la traccia del vecchio sentiero che raggiunge il caratteristico spuntone roccioso (sulla cui sommità si nota un ometto, e naturalmente in seguito saliremo sulla "cima"), raggiungiamo così le baite dell'Alpe Creggio 1947 m. le quali hanno ancora il tetto (sia pur in non buone condizioni), il riparo ha contribuito a far sì che il degrado sia stato rallentato; sulla destra si nota una costruzione molto bassa con due finestrelle ma senza ingresso, l'accesso avveniva dalla baita adiacente, e all'interno si comprende che poteva essere il locale in cui si lavorava il latte (una volta all'interno, ci si rende conto che questa bassa costruzione in realtà è in buona parte interrata...).
Il luogo è anche molto panoramico, in particolare verso sud dove si vedono tra le nuvole che si stanno avvicinando, la zona di Brumei, il Pizzo di Corte Cerino, la Pizzetta di Brumei, il Cistella, il Pizzo Diei... teatro di varie e interessanti escursioni passate...
Sulle travi alcune iscrizioni con la data 1930, la cosa più interessante è la "parete" in sasso che fa da divisorio del locale, una soluzione
già vista in altre occasioni (come ad esempio all'Alpe Pianetta sopra Premosello : Link); a fianco la grande stalla con fienile nel locale superiore, dove si vedono due mangiatoie, segno che qui venivano portati un buon numero di animali, in effetti il pascolo era relativamente esteso...
Saliamo a scattare qualche foto sullo spuntone che protegge l'alpe (dove troviamo anche un bossolo, probabilmente qui sopra era una buona postazione per i cacciatori...), a questo punto saliamo il versante seguendo la traccia del vecchio sentiero (riferimento la CNS), traccia che è ancora in buona parte presente, passiamo a 2115 m. dai resti di un piccolo ricovero (che, per dargli almeno la dignità di un nome, possiamo chiamare Creggio di sopra...), e poi il sentiero porta ai meno ripidi pendii superiori mentre inesorabilmente arrivano le nuvole, nuvole che comunque hanno reso il paesaggio (e le immagini raccolte) più suggestivo e scenografico, e infine si sale poggiando sulla sinistra nelle vicinanze della sommità del Pizzo Creggio 2310 m. fino a qui dalla partenza, circa 4 ore e mezza.
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Ci portiamo sulla dorsale che scende verso sud-est ancora indecisi sul da farsi, viste anche le nebbie vaganti, poi una schiarita scopre la bella dorsale sottostante dove si vede una traccia, e inevitabilmente decidiamo di provare a scendere (Andrea era comunque già andato avanti...); inizialmente si trova un vero e proprio sentiero che scende a tornanti (non riportato sule mappe), il quale più in basso doveva certamente scendere sulla destra in Val Bondolero, seguiamo invece la traccia di animali che porta a una panoramica gobba erbosa da dove si vede che si può scendere la sottostante dorsale.
Una pausa su questo bel poggio panoramico e poi scendiamo direttamente la dorsale seguendo l'evidente traccia degli animali che porta a un poggio roccioso visibile già dall'alto, dove il sentiero traversa sulla destra (sud-ovest) scendendo così nel bosco sottostante; in seguito la traccia diventa meno evidente e alla fine bisogna contare sulla carta CNS che bene rappresenta un salto roccioso a valle del quale traversa il sentiero che arriva da Case di sotto, sentiero che raggiungiamo poggiando prima sulla sinistra per poter scendere.
Raggiunto il sentiero lo seguiamo in direzione dell'Alpe Creggio, lungo il percorso si vede di fronte la costa rocciosa che bisogna traversare e la si raggiunge dopo un tratto in salita dove si trova anche un muretto del vecchio sentiero, raggiunta la costa si arriva a una sorta di "bivio" (foto 30 Link), qui il sentiero sale ancora sulla sinistra ma è meno evidente della traccia degli animali che invece prosegue (che ci ha appunto tratti in inganno, ma poi ci siamo accorti che non era il percorso giusto...).
Un ultimo tratto su terreno più aperto porta a un piccolo poggio a quota 1965 m. e poi nuovamente all'Alpe Creggio; ripercorriamo a ritroso il tratto percorso e poi continuiamo la traversata del versante dove il sentiero è quasi sempre evidente (si trovano anche saltuari tagli), un'ultima parte in salita e poi si sbuca sui prati di Case di sopra 1884 m. (anche questo alpeggio non lo avevo ancora visitato), con la baita costruita al riparo dalla grande roccia/balma dove si trova anche una provvidenziale fontana.
Da Case di sopra traversando inizialmente e brevemente verso est, poi l'evidente sentiero scende il versante raggiungendo in breve Case di sotto 1804 m. dove transita il sentiero segnalato H07 della Val Bondolero (qui non prendere alla lettera il cartello che indica 0.15 per Goglio... doveva essere 1.15); scendiamo a superare il Torrente Bondolero e poi lungo la stradina sul versante destro idrografico, stradina che poi abbandoniamo rimanendo sempre sul percorso H07 che porta a Cima Piaggio da dove, lungo il ripido versante, si scende infine a Goglio.
Tempo per questo giro, circa 7 ore e mezza incluse soste e divagazioni.
Settembre 2021 - Difficoltà EE
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