1 - Cheggio - Rifugio Andolla - Alpe Corone superiore - antica roggia - Alpi di Andolla - sentiero per Camasco - Alpe Camasco - Alpe Campolamana - Cheggio.
Difficoltà E
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2 - Cheggio - Alpe Campolamana - Alpe Camasco - Alpe Corone inferiore - La Balma - antica roggia - Rifugio Andolla - Alpe Andolla inferiore - Cheggio.
Difficoltà EE
Con Fiorenzo torniamo ancora in Valle Antrona (a cui, nel 2019, abbiamo dedicato particolare attenzione, con diversi giri in questa interessante e piacevole valle ossolana...); la zona visitata durante queste due ultime escursioni è quella dell'Alpe Corone che è formata da tre gruppi di baite, Corone superiore e i due
nuclei di Corone inferiore, di cui il più interessante è conosciuto come La Balma.
In questa zona, l'impressione è che gli alpeggi non riscuotono l'interesse e l'attenzione che meriterebbero, gli escursionisti paiono interessati solo a mete come il Bivacco Varese o le Coronette, invece credo che anche le escursioni aventi come obiettivo gli alpeggi possano essere soddisfacenti...
I percorsi seguiti in queste due visite sono segnalati (cartelli e segni di vernice), il primo giro a Corone superiore non presenta difficoltà, mentre per la seconda escursione, il tratto dall'Alpe Camasco all'altopiano di Corone inferiore è (oltre che più interessante), anche un poco più impegnativo, dove un vero e proprio sentiero non è presente e bisogna cercare e seguire i segni di vernice.
1 - Cheggio - Rifugio Andolla - Alpe Corone superiore - antica roggia - Alpi di Andolla - sentiero per Camasco - Alpe Camasco - Alpe Campolamana - Cheggio.
Si parte sempre da Cheggio (giungendo al parcheggio sempre alla solita ora in cui anche le caprette arrivano per la colazione...), saliamo al rifugio Andolla e proseguiamo lungo il sentiero C99 che traversa in salita verso ovest l'altopiano sottostante la cresta del Pizzo d'Andolla, si supera il "Riale di Sa di Ghial" e in questa zona si vedono in basso i ruderi delle Alpi di Andolla che visiteremo al ritorno.
Proseguendo il traverso si vedono di fronte lo sperone che sorregge il Bivacco Varese, e più lontano il piccolo Ghiacciaio del Bottarello, si giunge così all'Alpe Corone superiore 2356 m. composta da alcuni ricoveri costruiti utilizzando i grossi massi presenti.
Dopo una "divagazione" nei dintorni, ritorniamo lungo il sentiero seguito all'andata fino al "Riale di Sa di Ghial" e scendiamo con percorso libero il versante erboso verso sud andando a incrociare il canale ormai quasi "mimetizzato" dell'antica roggia che portava l'acqua verso le Alpi di Andolla nella zona dove ora c'è il rifugio, scendiamo ancora fino a raggiungere (sulla destra) il gruppo di ruderi che dovrebbe anch'esso far parte delle Alpi di Andolla a circa 2160 m.
Dai ruderi (sono numerosi) si traversa verso est superando il riale e poi si scende cercando il percorso migliore per raggiungere il sottostante sentiero C30a che dal Rifugio Andolla traversa a Camasco, si continua lungo il sentiero
che traversa nuovamente il riale nell'unico punto possibile a queste quote (sopra e sotto, l'acqua precipita formando belle cascate...), un bel traverso in discesa con alcuni tratti attrezzati conduce al pianoro sottostante dell'Alpe Camasco 1967 m. dove le mucche stavano pascolando (sembra che preferiscano la zona delle Lanche di Camasco...).
Da Camasco ritorniamo a Cheggio lungo il solito sentiero C27 che passa dall'Alpe Campolamana; questa volta per cambiare, prima di arrivare alla zona del Bacino dei Cavalli al bivio (cartelli), seguiamo il sentiero che sale verso l'Alpe Teste inferiore e poi supera il Riale Valle Pasquale dove si possono ammirare le note rocce verdi della Valle Antrona, e poi scende, con belle vedute panoramiche, verso l'Alpe Corzello e il parcheggio presso Cheggio.
Tempo per questo giro, circa 8 ore - Agosto 2019
- Difficoltà E
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2 - Cheggio - Alpe Campolamana - Alpe Camasco - Alpe Corone inferiore - La Balma - antica roggia - Rifugio Andolla - Alpe Andolla inferiore - Cheggio.
Partiamo sempre da Cheggio (in leggero ritardo, le caprette stavano già facendo colazione...), e saliamo in Val Loranco lungo il solito sentiero C27 ormai ben conosciuto che, passando dall'Alpe Campolamana raggiunge l'Alpe Camasco 1967 m. e i sui pascoli, qui inizia il tratto più interessante del percorso, una vera e propria traccia di sentiero non è presente ma ci sono i segni di vernice che indicano il percorso, percorso naturalmente non consigliabile in presenza di nebbia, ma non è questo il caso oggi,
perché abbiamo la fortuna di trovare forse la giornata più limpida trovata quest'anno in montagna...
Il sentiero dovrebbe traversare in piano verso ovest dall'alpe traversando una fascia di ontanelli, ma non vedendo un varco aggiriamo la zona arbustiva scendendo per un tratto lungo il sentiero per il Lago Ciapivul (link), e salendo poi dove il terreno si presenta libero dagli ontanelli; si continua (qualche ometto iniziale) salendo il versante (non
eccessivamente comodo per la presenza della bassa vegetazione) che porta alla dorsalina superiore dove il procedere si fa più agevole, si sale seguendo i segni di vernice che portano alla zona rocciosa in direzione nord-ovest.
Presso la parete rocciosa, alcune piccole cenge portano a un canalino che permette di risalire (occorre attenzione in caso di terreno bagnato, ed è preferibile percorrerlo in salita), si trova un tratto con alcune tacche nella roccia e una interessante incisione del 1882, e oltre alla data si vedono una Croce e alcune iniziali.
Salendo si può anche deviare alcuni metri sulla sinistra (ovest) per vedere da vicino la bella cascata, poi un ultimo tratto ripido e un traverso, portano ai prati dei tranquilli pianori superiori che si risalgono poggiando un poco sulla sinistra (qui le indicazioni si fanno più rade), sulla destra si vede lontano un enorme masso, si tratta della Balma che si raggiungerà in seguito, infine si giunge alle piccole baite dell'Alpe Corone 2324 m. dove si trova anche una balma, poco distante un notevole stambecco se ne stava tranquillo su una roccia
scaldandosi al sole in questa fresca giornata di fine estate.
I segni di vernice del sentiero C30 portano a traversare verso est appunto verso la
roccia dell'Alpe La Balma (Corone inferiore) 2334 m. La Balma e l'Alpe Corone superiore, sono certamente gli alpeggi più interessanti della zona.
A questo punto, se ancora non si è visitato l'Alpe Corone superiore, conviene salire il versante per raggiungere il sentiero C99, altrimenti come in questa occasione, si continua la traversata verso est cercando i segni di vernice del sentiero C30 che conducono in discesa verso la valletta dove scende il "Riale di Sa di Ghial" passando su una bella scalinata, si raggiunge l'antica roggia come nel giro precedente, ma questa volta la si segue sempre traversando in discesa verso est fino a scendere a incrociare il sentiero C30a che da Camasco sale al Rifugio Andolla 2061 m. (rifugio che appare sempre frequentato, anche in questa giornata infrasettimanale di settembre).
Dal rifugio ritorniamo a Cheggio con una breve deviazione per vedere i ruderi della sottostante Alpe Andolla inferiore 1910 m.
Tempo per questo giro, circa 8 ore
Settembre 2019
- Difficoltà EE
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