Ritorno in Val Bianca per visitare un alpeggio situato fuori dai percorsi usuali, l'Alpe Albarina, posta sul versante sinistro orografico della valle, un corposo alpeggio ormai dimenticato e nascosto dal bosco che ha soppiantato i pascoli di un tempo...
Anche in questa occasione usando i mezzi pubblici, sono partito da Pontegrande, se si giunge in zona in auto (e si prevede il ritorno alla località di partenza), conviene naturalmente partire da Barzona.
Da Pontegrande 523 m. si sale tra le strette viuzze del paese seguendo Via Barzona (cartelli indicatori e segni di vernice), poi la bella mulattiera in breve porta a Barzona 688 m. dalla Chiesetta del paesino si segue la strada asfaltata verso Calasca, poi si trova un bivio dove, sulla sinistra (foto 5), sale una stradina che porta verso l'Alpe Incino.
Dalle prime baite dell'Alpe Incino si sale al pianoro superiore (foto 14) e si cerca l'inizio del sentiero per Albarina, in questa occasione sono salito ancora più in alto vicino alle ultime baite dove inizia il bosco, per poi traversare entrando nella valle seguendo sporadiche tracce di sentiero, per raggiungere il sentiero verso Albarina, dopo aver costeggiato un versante roccioso, sono sceso sotto la quota dei 1100 m. (naturalmente è meglio cercare il giusto inizio di questo percorso da Incino senza salire troppo...).
Il percorso è in gran parte ancora ben evidente, solo in qualche tratto la traccia può essere poco visibile tra la bassa vegetazione, sono comunque presenti tagli che indicano la giusta direzione.
Entrando ulteriormente nella valle si trova un lungo tratto "costruito" (foto da 19 a 23), una sorta di cengia artificiale che permette di superare agevolmente un primo canale, il sentiero prosegue poi verso il canale principale di questo versante superato il quale si sale nel bosco di Albarina, dopo il canale la traccia diventa meno evidente ma i tagli sono sempre presenti, si traversa il bosco (foto 26) che ha ormai invaso i pascoli di un tempo, e in breve si giunge all'Alpe Albarina 1078 m.
Numerosi i ruderi presenti ad Albarina, questo fa capire quanto fosse importante questo corte un tempo, lo conferma anche la presenza di una Cappella con il suo piccolo affresco ancora in buone condizioni... In una baita sono rimasti alcuni oggetti e utensili a ricordare un passato ormai lontano che non bisognerebbe cercare di non dimenticare...
Da Albarina si continua traversando in piano passando dalla vecchia sorgente dell'alpe, la piccola traccia è sempre visibile e anche qui i tagli aiutano per l'orientamento, si arriva a un bivio e si segue la traccia meno evidente sulla destra in piano (ometto) (la traccia a sinistra dovrebbe scendere verso il torrente, non verificato...).
Il sentierino prosegue con qualche saliscendi rimanendo più o meno alla stessa quota, si arriva a un tratto che può dare adito a qualche dubbio, si segue allora una piccola cengia erbosa con qualche rovo che permette di accedere e traversare un piccolo canalino, poi un tratto tra erba e roccette (foto 43), superato il quale si ritrova la traccia.
In seguito il sentierino inizia a scendere verso il Rio della Val Bianca, il guado normalmente non presenta difficoltà, naturalmente ci possono essere problemi dopo forti piogge, quindi si risale il ripido versante opposto e si ritrova la traccia che a tornanti porta a incrociare il sentiero principale della Val Bianca.
Ritornato sulla mulattiera che da Barzona scende a Pontegrande, si trova un bivio segnalato (scritta su sasso), e disponendo di un po' di tempo ho seguito il sentiero che traversa verso Pianezza.
Il bel sentiero (sono presenti i classici segni di vernice bianco-rossa), traversa lungamente con vari saliscendi questo versante dove si vedono numerosi muretti dei vecchi terrazzamenti che possono far intuire come poteva essere un tempo questa zona.
Si passa dalla baita di Beula, poi si trova una prima Cappella, il sentiero/mulattiera conduce a un'altra Cappella che preannuncia l'arrivo a Pianezza 664 m. frazione di San Carlo (fino a qui, dal bivio segnalato lungo la mulattiera da Pontegrande a Barzona, circa 50 minuti), San Carlo si raggiunge velocemente lungo la stradina asfaltata che sale dalla Statale della Valle Anzasca.
Settembre 2016 - Difficoltà EE
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