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Pizzo di Pioda e la cengia del Forno...


  Pizzo di Pioda 2659/2678 m. e dintorni...



 Cagiogno - Bee - Aloro - Aleccio - Passo della Forcoletta - Pizzo di Bronzo - cengia del Pizzo del Forno - Scatta del Forno - Pizzo di Pioda - Scatta dei Croselli - Alpe I Croselli - Alpe Ferruccia - La Colla - Cristo - Cagiogno.

 Domodossola > Valle Antigorio > Premia > Cagiogno.

 

 Delle cime principali della cresta sul versante sinistro orografico della Valle Antigorio, dal Pizzo Osbarino-Monte Larone al Corno di Cramec, rimaneva ancora da salire la sommità forse più rappresentativa (e anche la più affascinante per il suo roccioso e imponente versante ovest), il Pizzo di Pioda...

ambiente affascinante...

 I percorsi che arrivano alla cresta nei pressi della cima (la Scatta del Forno e la Scatta dei Croselli), erano giù stati percorsi, e perciò bisognava cercare un itinerario dove ci fosse qualcosa di interessante e inusuale da percorrere, perciò osservando alcune foto aeree e ricordando (vedi foto 1), il sentierino degli animali che si vedeva dalla cima del Pizzo del Forno durante una escursione del 2016 (link), ecco che si può programmare una (lunga) escursione interessante...

 

 Con Andrea partiamo da Cagiogno 722 m. (poche possibilità di parcheggio), e saliamo ad Aleccio passando dall'Alpe Bee - Alpe Aloro con un percorso più lungo (circa 30 minuti in più), rispetto alla salita da Crego (come fatto nel precedente giro una settimana prima ai Pizzi Cortefreddo e Quattro Pilastri : Link), ma tenendo conto che il ritorno a valle è previsto sul versante dei Croselli passando da La Colla fino a Cristo, Cagiogno è il luogo migliore per la partenza di questo giro.

 Da Aleccio saliamo al Passo della Forcoletta 2359 m. e proseguiamo verso la cima del Pizzo di Bronzo 2502 m. (che si può anche aggirare sul versante Cravariola...), continuiamo poi lungo la variegata cresta verso il Pizzo del Forno; il riferimento per arrivare all'inizio della cengia, sono le giavine presenti sulla cresta, si traversa alla base della giavina superiore dove si trova sulla sinistra (ovest), un sentierino che conduce alla cengia.

 La cengia non presenta particolari difficoltà (naturalmente è da percorrere con terreno asciutto, e da evitare con neve o terreno gelato...), rispetto a quella dei Croselli (link), è però più stretta con qualche tratto esposto, e in un punto [foto 28] si trova uno smottamento che probabilmente in futuro si accentuerà... il percorso della cengia richiede circa 20 minuti, senza fretta (peccato che sia così corta...).

Link alla cartina ↓
mappa

 Usciti dal percorso della cengia la cresta prosegue verso il Pizzo di Pioda, ma non è inizialmente percorribile a causa dei salti di roccia presenti, e allora bisogna scendere sul versante di Cravariola verso la pietraia sottostante, ma fortunatamente troviamo una traccia di animali che traversa il ripido pendio erboso giungendo in una sorta di canalino (bagnato), che permette di superare lo sperone roccioso in modo da evitare di perdere quota oltre il necessario, questo sentierino si può dire che è il naturale completamento del percorso della cengia prima visitata.

 Giunti alla Scatta del Forno 2507 m. (da dove eravamo scesi l'anno precedente : Link), continuiamo il percorso salendo senza difficoltà alla cima sud del Pizzo di Pioda 2659 m. in questo tratto si vede sul versante Antigorio il motivo principale per cui vale la pena di salire fino a qui, l'affascinante e spettacolare versante roccioso che precipita verso ovest... lungo lo spigolo (vedi foto 91), sale un impegnativo percorso di arrampicata (prima salita di Per Luigi Capelluzzi, Claudio Manoni e Graziano Masciaga nel 1980), difficoltà TD, naturalmente non è cosa per noi, e ci limitiamo ad ammirare le verticali pareti rocciose...

 Dalla cima sud in breve si raggiunge la sommità della cima nord a 2678 m. del Pizzo di Pioda da dove si prosegue verso nord; lungo il percorso si vede giù in basso, la dorsale della Colla che si dovrà raggiungere, e il dirupato e interessante versante della Brusciaa visitato in un precedente giro; si prosegue verso la Scatta dei Croselli 2463 m. lungo la discesa si passa presso una interessante "spaccatura" nella montagna (foto 72), paragonabile a un crepaccio sui ghiacciai... alla Scatta non si scende direttamente a causa di un salto di roccia, in questa occasione abbiamo traversato sulle pietraie verso sud-ovest fino a punto favorevole da dove scendere.

 il percorso che scende ai Croselli è riportato sulle mappe e ci sono segni di vernice bianco-rossa (spesso però molto scoloriti e più visibili in salita che in discesa...) e alcuni ometti, ma non esiste alcuna traccia di sentiero fino ai Croselli... di questo bisogna tenere conto nel caso già non si conosca questo versante, e in particolare in presenza di nebbia.

 Giunti agli spartani ricoveri dell'Alpe I Croselli 1950 m. (vedi anche questa pagina), si ritrova una discreta traccia che scende tra la rigogliosa vegetazione passando dall'Alpe Ferruccia 1755 m. poi dalla Colla e infine scende a Cristo 754 m. da dove, costeggiando il laghetto di Piedilago in breve si torna a Cagiogno.

 Tempo per questo giro, circa 11 ore incluse le soste.

 Da Cagiogno al Passo della Forcoletta, circa 3 ore e 40 minuti.

 Dal Passo della Forcoletta alla Scatta del Forno, circa 1 ora e mezza.

 Dalla Scatta del Forno alla Scatta dei Croselli, circa 1 ora e mezza.

 Dalla Scatta dei Croselli a Cagiogno, circa 3 ore e 15 minuti.

    Settembre 2018 - Difficoltà EE

sulla cengia...
immagini ↑→  




Teleobiettivo da Piedilago :
Pizzo di Pioda...

nubi lenticolari sovrapposte...

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